“Berlusconi ha detto che Dell’Utri ha sofferto 19 anni di gogna? Si potrebbe replicare al presidente Berlusconi che quando era al governo poteva fare una riforma della giustizia per accorciare i tempi dei processi, invece ha fatto esattamente il contrario. Ha fatto approvare provvedimenti che li hanno allungati. Dunque anche il processo Dell’Utri è durato così tanto per colpa di Berlusconi, questo è sicuro”.

Così il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, ha replicato al leader del Pdl, alla Zanzara su Radio 24, invitandolo a “prendersela con se stesso”. Ingroia ha ammesso di sentirsi “sconfitto” dalla pronuncia della Cassazione, ma ha detto di non aver “perso tutte le speranze, in due anni il processo si può fare”.

Peraltro, secondo il procuratore aggiunto di Palermo, rispetto ad altri processi per concorso esterno, in questo caso “ci sono molte più prove e più concrete. Sarebbe ingiusto rispetto a Bruno Contrada, per esempio, se Dell’Utri se la cavasse mentre lui è finito in galera. Su Contrada c’erano meno prove a carico”.

Il magistrato ha poi definito Dell’Utri “un ambasciatore di Cosa Nostra nel mondo imprenditoriale e finanziario milanese, un portatore di interessi della mafia” e ha sostenuto che anche l’avventura politica del senatore “nasce per gli interessi di Cosa Nostra. L’idea della costituzione di Forza Italia è del senatore Dell’Utri ed è anche nell’interesse della mafia”. Quanto al ruolo di Berlusconi “su questo non ci sono riscontri”.

Candidarsi in politica? “Mai dire mai. Sicuramente dopo la magistratura mi voglio occupare della società. Ho già rifiutato varie proposte di candidatura e comunque se decidessi di fare politica non lo farei mai nella città di Palermo. Dunque a fare il sindaco non ci penso proprio”.

“Nonostante il Csm non mi pento di essere andato al congresso del Pdci, ci tornerei anche domani – ha affermato tra l’altro il magistrato – e devo dire che andrei anche da altri partiti. Sì, se mi invitassero Alfano e Berlusconi andrei a parlare di giustizia pure dal Pdl. Basta che mi facciano parlare e non mi interrompano…”.

Il pm del processo Dell’Utri ha anche criticato Luciano Violante: Anni fa lui la pensava in maniera molto diversa, oggi scrive che la magistratura dovrebbe essere subordinata alla politica, rivendicando un primato della politica che in questo campo mi pare assurdo”, ha osservato sottolineando che “io non ho cambiato idea, ma la coerenza non è obbligatoria”.

“Viste le ripetute dichiarazioni rese dal procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia agli organi di stampa, non ultima l’incredibile intervista di oggi a Radio 24, ho presentato al ministro Severino un’interrogazione parlamentare per valutare l’opportunità di esercitare l’azione disciplinare nei suoi confronti”: così il deputato del Pdl Manlio Contento, membro della commissione giustizia alla Camera.

“Ingroia, infatti – prosegue Contento – prima con interviste rilasciate a due quotidiani nazionali, oggi con le sue dichiarazioni a una nota trasmissione radiotelevisiva, ha ripetutamente violato l’art.5 del dl n. 106 del 2006 che stabilisce tra l’altro, al comma 3, il divieto ai magistrati della procura della Repubblica di rilasciare dichiarazioni o fornire notizie agli organi di informazione circa l’attività giudiziaria dell’ufficio, oltre a formulare critiche all’operato della Corte di Cassazione che finiscono per ledere l’immagine stessa della magistratura. Le sortite del procuratore di Palermo – conclude Contento – mettono in evidenza la totale mancanza di equilibrio e imparzialità che il suo ruolo richiederebbe. È arrivato il momento di fermare questo scempio della Carta costituzionale, prima che sia troppo tardi”.