On. Ministro Balduzzi vorrei rivolgerle alcune domande nella speranza di ottenere, se non tutte, almeno qualcuna delle risposte che nessuno negli ultimi cinque anni ha saputo darmi in tutti gli ospedali e i centri di ricerca in cui, purtroppo, mi sono recato.

Qualche giorno addietro ho letto di una polemica sorta riguardo l’acquisto da parte delle nostre forze armate di alcuni nuovi aerei da caccia che comporterebbe la spesa, esagerata specie di questi tempi, di svariati milioni di euro, denaro che ovviamente verrà prelevato dalle tasche dei cittadini italiani sotto forma di nuove, e spesso anche ingiuste, tasse.


Ho chiesto ad un mio amico che esercita la professione medica “con tutti quei milioni secondo te quanti centri di ricerca potrebbero completare i loro programmi di studio e sperimentazione oggi in Italia?”

Mi ha risposto “onestamente non saprei dirti con precisione ma di certo una somma del genere aiuterebbe moltissimo tutti i giovani ricercatori italiani che si trovano a dover lottare ogni giorno contro una drammatica carenza di fondi destinati alla ricerca che li costringe spesso a dover andare in altre nazioni per poter portare avanti i loro studi”.

Allora mi chiedo, e allo stesso tempo rivolgo la domanda anche a Lei, invece di comprare degli aerei da caccia che non useremo mai e certamente non salveranno la vita di nessuno, non potremmo destinare queste ingenti somme ai laboratori di ricerca per far sì che ogni malato, anche quelli che sono affetti dalle cosiddette “patologie rare” di cui le case farmaceutiche non si occupano ritenendo non remunerativo l’investimento nella sperimentazione di nuovi farmaci che andrebbero a curare un esiguo numero di malati che vengono lasciati soli a lottare contro il loro destino, possa avere la speranza di guarire.

Utilizzando questi fondi potremmo ridare una speranza a queste persone che soffrono ogni giorno in silenzio, anche solo una, di poter un giorno ritornare ad avere una vita normale, di poter un giorno ritornare ad avere una vita dignitosa accanto alle persone che amano.

La ringrazio per l’attenzione e Le auguro buon lavoro.

Vincenzo Sciabica