Il Pubblico ministero della Dda di Palermo, Rita Fulantelli a conclusione della sua requisitoria nell’ambito del processo antimafia “Dna” ha chiesto la condanna dei quattro imputati. L’ordinanza di custodia cautelare era stata firmata dal Gip di Palermo Fernando Sestito su richiesta del procuratore aggiunto Vittorio Teresi e del pubblico ministero Rita Fulantelli. In cella finirono Filippo Focoso, 41 anni, di Realmonte, ritenuto il capo della famiglia mafiosa locale, fratello di Joseph, storico killer di Cosa nostra; Salvatore Romeo, 52anni, empedoclino, considerato vicino, insieme al cugino Maurizio Romeo, a Gerlandino Messina, ex capo di Cosa Nostra agrigentina, l’empedoclino Domenico Seddio, 40 anni, ritenuto un fedelissimo dello stesso Messina, e Francesco Luparello, di Realmonte, 37 anni, presunto affiliato alla famiglia mafiosa del suo paese. Tutti sono accusati di associazione mafiosa. Per Focoso e Luparello, il pm ha chiesto 12 anni di reclusione. I due devono rispondere anche di estorsione, secondo la Dda avrebbero costretto un imprenditore che opera nel campo della ristorazione ad assumere alle sue dipendenze la cugina di Focoso nonché moglie di Luparello. Per Romeo e Seddio la pena richiesta è di 10 anni di reclusione.