Riceviamo e pubblichiamo una lettera del sindaco di Naro, Giuseppe Morello, in merito alla vicenda giudiziaria, scaturita dalla nomina ad Assessore della Giunta dell’avvocatore Maniscalchi: “L’Avv. Maniscalchi è stata da me designata quale assessore in quanto indicatami dal partito del “Grande Sud” che sostiene la mia giunta, nell’ambito di un turn over prestabilito e nell’avvicendamento stabilito da precostituite dinamiche politiche ed elettorali. Dell’Avv. Maniscalchi mi era nota, come del resto a tutti solo tramite notizie giornalistiche e di stampa, la vicenda giudiziaria che l’aveva coinvolta ma, più specificatamente, non ero al corrente, anche per non essermene mai interessato, della esatta contestazione che le era stata mossa e tanto meno del ruolo, di rilevanza penale, che le era stato contestato.

Pertanto, al momento della designazione, ho firmato la determina e Le ho conferito il mandato assessoriale dopo avere preso atto del contenuto della dichiarazione da lei sottoscritta avanti al Segretario Comunale ove la stessa (che, peraltro, è avvocato) attestava l’assenza di cause ostative e/o di incompatibilità alla carica. D’altronde è chiaro e pacifico che non rientra nei miei compiti riscontrare o accertare il contenuto delle dichiarazioni rese dagli interessati, per questo come per altri incarichi, che fanno fede comunque fino a querela di falso di quanto in esse attestato. Solo dopo la nomina sollecitato dalle rimostranze dei più, mediatiche e giornalistiche oltre che politiche, ho sentito la necessità di documentarmi venendo così a conoscenza: -che l’Avv. Maniscalchi ha patteggiato una pena di anni 1 e mesi 6 di reclusione, condizionalmente sospesa, per il reato di favoreggiamento semplice, punito e previsto dall’art. 378 de codice penale, avendo commesso tale reato NON per agevolare l’associazione mafiosa ” Cosa Nostra”, ma per avere agevolato un altro soggetto nell’ambito di un rapporto di amicizia; -che la stessa, al momento del fatto contestatole, non rivestiva alcuna carica pubblica nè politica, nè esercitava alcun pubblico servizio; -che tale reato non determina causa ostativa a rivestire la carica di assessore comunale. A tali conoscenze, ripeto, sono pervenuto solo dopo un maggiore approfondimento della vicenda di cui ero ignaro prima, atteso che non mi occupo di vicende giudiziarie e non rivesto alcun ruolo all’interno di organi a ciò preposti. E, infatti, era questo il senso reale e vero del mio dire e della mia espressione riportata infelicemente dalla stampa: “Io faccio politica e non antimafia”. Espressione che ha costituito il motivo del linciaggio operato nei confronti della mia persona, al di là del mio operato e della stessa nomina ad assessore dell’Avv. Maniscalchi. Operato di cui è a conoscenza la Magistratura nella cui valutazione tecnica e giuridica, scevra da polemiche e critiche, confido e il cui giudizio attendo. Intanto, comunico che ho richiesto al Presidente del Consiglio Comunale la convocazione del Consiglio per discutere sulla “situazione politico-amministrativa e vicende medianiche a seguito della nomina e dimissioni dell’assessore Maniscalchi” e che il Presidente ha convocato il civico consesso per lunedì 2 luglio.”