Un grosso incendio divampato a Gela ha distrutto la vegetazione del versante sud della collina prospiciente il lungomare e la zona del porto rifugio. Il fuoco ha minacciato da vicino decine di edifici, costringendo una settantina di famiglie a evacuare le case.

Cinque le persone intossicate (tra cui un 90enne) tenute in osservazione in astanteria al pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele. Per spegnere l’incendio sono entrate in azione da terra le squadre dei vigili del fuoco di Gela, di Agrigento e di Niscemi, mentre dal cielo sono arrivati due Canadair e quattro idrovolanti antincendio, gli Air-Tractor 802 FireBoss.


Bruciano eucaliptus, canneti ma anche giardini privati. Danneggiato un vivaio di piante di un floricoltore. Rilevanti i danni. Si sospetta che il rogo sia di origine dolosa. Un cordone di sicurezza è stato allestito da forze dell’ordine, protezione civile, ambulanze e vigili urbani.

Un nuovo fronte di fuoco si poi è sviluppato a ponente, diretto verso le antiche fortificazioni greche, ovvero le Mura Timoleontee del IV secolo avanti Cristo. Si cerca di impedire lo sfregio di uno dei monumenti archeologici più importanti al mondo per i metodi di costruzione in mattoni crudi e per l’ottimo stato di conservazione. Un vigile del fuoco, arrampicandosi tra gli alberi è stato aggredito da uno sciame d’api di un grosso alveare. I colleghi lo hanno difeso con getti d’acqua.