I membri del partito dei siciliani (ex mpa) di Delia, hanno così risposto in una lettera aperta alle dichiarazioni del presidente del consiglio provinciale di Caltanissetta Michele Mancuso, e alle ulteriori affermazioni attribuite ai Dipartimenti Territoriali di “Grande Sud” in merito alle recenti vicende politiche locali:
Lo ammettiamo: siamo rimasti sbalorditi. Non ci saremmo mai aspettati dal presidente Mancuso tutto questo interesse per la gente deliana che “non sa come arrivare a fine mese o peggio ancora non riesce a immaginare un minimo di futuro in questa nostra terra”. Sembrerebbe che il presidente Mancuso sia stato folgorato sulla via di Delia. Né, tanto meno, avremmo immaginato il suo risentimento per i “politici locali” che fanno “la guerra delle poltrone”, visto che sulla poltrona c’è ancora seduto lui e i suoi amici e non certo noi. Mancuso parla di “politici locali che lavorano a distruggere piuttosto che a costruire seri e validi progetti politici per la comunità di Delia”, ma non sa, o forse non glielo hanno ancora detto, che gli unici progetti politici che porteranno un po’ di sviluppo e di lavoro a Delia sono stati pensati, proposti e portati avanti da quelli che lui chiama “mestieranti della politica” e non certo dalla neo giunta Messana. Mancuso spende invece parole di lode per il sindaco di Delia: “un buon padre di famiglia” interessato a “portare un minimo di conforto alla collettività deliana” e per la neo giunta che “è comunque il mezzo migliore, dice, per giungere a fine legislatura come l’elettorato ha voluto”. C’è solo un “piccolo problema”: la volontà popolare, rappresentata dai partiti e dai consiglieri della coalizione vincente, non ha per nulla sostenuto questa giunta, rappezzata alla meno peggio, in zona Cesarini, dal sindaco Messana. Queste misere intromissioni nelle vicende politiche di Delia dimostrano, caso mai, che nel contesto politico, sia locale che provinciale, ci sono ancora dei soggetti, pochi fortunatamente, che fanno dell’opportunismo politico la loro arma vincente. Sono quelli che noi definiamo i predatori della politica. Personaggi più o meno politicamente insignificanti, che pur di conquistare un piccolo spazio di visibilità ed un proprio posizionamento politico direbbero pure, c’è da crederlo, che il sole gira attorno alla terra. Riguardo alle illazioni dei Distretti Territoriali di “Grand Sud” sulla “crisi politica pilotata dall’esterno da qualche candidato alle prossime elezioni regionali” viene semplicemente da ridere. Il gruppo Mpa di Delia (oggi Partito dei Siciliani) ha avuto sempre chiaro il concetto di autonomia, in cui crede fermamente, e lo ha dimostrato in questi anni, operando senza farsi mai tirare “le fila” da nessuno. Probabilmente la stessa cosa non si può dire delle persone che Mancuso si “affanna” a difendere. Ma li possiamo capire dato che questi signori della politica non conoscono assolutamente la realtà politica locale di Delia ma parlano semplicemente per “sentito dire”. E si presidente, il discorso vale anche per lei: in quattro anni non l’abbiamo mai visto a Delia. Forse era intento a difendere qualche altra causa? E’ possibile, ci chiediamo, che uno come lei, che ricopre un ruolo istituzionale e svolge una funzione così importante, non abbia voluto dare un esempio di stile? Non era poi così difficile. Bastava informarsi, parlare con le persone coinvolte, leggere gli atti e i provvedimenti e infine rifletterci un po’ sopra. Avrebbe così evitato un comportamento sorprendente e politicamente non corretto. La verità caro presidente è che sta difendendo una persona e una giunta indifendibili politicamente. E lei questo lo sa. Ne siamo convinti. Purtroppo glielo impone solamente lo sterile gioco delle appartenenze. Faccia pure. Non glielo possiamo certo impedire. Ma per favore non cerchi di raccontare queste chiacchiere a un popolo che ha sempre avuto tanta pazienza e saggezza. E non stia a preoccuparsi. Alla fine vedrà che le cose andranno come la gente di Delia, di cui andiamo fieri, vorrà che vadano. Una cosa è chiara però. Questo sindaco, per formare una giunta, ha fatto ricorso, per la prima volta nella storia di Delia, ad una persona non residente, mentre lei ha preso le sue difese: e neppure lei è di Delia.