A Rosarno, in Calabria, è stato intitolato al giudice Rosario Livatino, ucciso dalla mafia, il “Laboratorio multimediale” dell’Istituto superiore di Agraria “Piria”. Alla manifestazione hanno partecipato anche la parlamentare Angela Napoli, della Commissione antimafia, e rappresentanti delle Associazioni Tecnopolis, Amici del Giudice Rosario Angelo Livatino. Nell’occasione è stato presentato anche “l’Olio della Legalità Rosario Livatino”, ottenuto dalle olive raccolte dagli studenti dell’Istituto Agrario Piria in terreni confiscati alla ‘Ndrangheta. Per Rosario Livatino, nato a Canicattì e ucciso il 21 settembre 1990 mentre alla guida della sua auto e senza scorta stava percorrendo la strada statale 640 Agrigento-Caltanissetta, è stato avviato il processo di canonizzazione il 21 settembre 2011 e si lavora alla realizzazione della “Casa Museo Rosario Livatino”.

Rettifica:


In merito all’articolo apparso oggi: “Dai terreni confiscati alla mafia prodotto l’olio della legalità “Rosario Livatino”, si precisa che l’olio della legalità prodotto dai ragazzi del PIRIA non è stato coltivato su terreni confiscati alla mafia, ma su terreni di proprietà dell’istituto stesso. La confusione forse è nata dal fatto che tale raccolta è stata realizzata dai ragazzi grazie all’impiego dei macchinari e all’aiuto tecnico della cooperativa “La valle del Marro” che da anni coltiva terre della Piana di Gioia Tauro confiscate alla Ndrangheta.
Carmen Lacquaniti
Corrispondente da Rosarno de “La Gazzetta del Sud”