Di Pietro cede il passo a Ingroia. “La mia candidatura – dice a Termoli il leader di Italia dei valori – deve essere vista come una candidatura che lascia il posto di capolista a chi più di me e, prima di me, intende metterci la faccia in questo momento, cioè Ingroia. Sono onorato che si anteponga il suo nome al mio in questo momento, anche perché la sua storia ricorda tanto storie che ho già vissuto anch’io”.

Il presidente di Idv parla di alcuni dei nomi individuati nella lista. “La dottoressa Stramaccioni di Libera, il figlio di Pio Latorre che racconta anch’egli una storia importante, Margherita Hack di cui possiamo essere tutti orgogliosi. Vogliamo mettere insieme la parte migliore del paese e in questo senso ci siamo rivolti alla società civile. Qualcuno che racconta con la sua storia la parte più bella d’Italia. A loro ci siamo rivolti. Con Ingroia vi accorgerete cosa sia la società civile: dalla Minetti passeremo a margherita Hack, ci sarà una differenza?”.


Nell’ambito del progetto politico, Di Pietro sottolinea che l’Idv non si scioglie ma si rinnova. “Rispetto a tutte queste personalità noi della politica dobbiamo fare in modo che siano essi i fari di riferimento del miglior paese. Certo che io rappresento un partito e, come tale voglio parlare anche al mio elettorato, all’elettorato dell’Idv che non muore né si scioglie ma che rilancia come partito, si rinnova come classe dirigente”.