Riceviamo e Pubblichiamo:
Il comune di Canicattì, irresponsabilmente, cancellata l’imu sulla prima casa con la legge di stabilita’ del governo letta, recupera e cala pesantemente su aree edificabili e seconde case. E’sata una mossa iniqua partorire un provvedimento del genere mentre la crisi, come quella che incombe, sta riducendo in cenere famiglie, imprese, tessuto economico e sociale. Questo comune, che non ha mai avuto riguardo dei suoi cittadini con i costi dei servizi sociali, tarsu, acqua, parcheggi pubblici, invece di attuare la spending review sugli stipendi astronomici di sei “baronetti” (circa 900.000 €. L’anno), per fare cassa inflige un ulteriore colpo mortale alle famiglie e alla ripresa dell’economia della citta’. Si consideri che per i deprecabili servizi ricevuti il contribuente paga a parte salate bollette, quindi il gettito dell’imu a cosa serve se non per impinguare il capitolo dei salari, considerato, anche, che i costi di urbanizzazione e manutenzione sono stati coperti dai trasferimenti dei fondi derivanti dalla costruenda Raddoppio della ss. 640.
Gia’ era soffocante l’aliquota vecchia su beni che non producono di fatto un reddito, praticamente inalienabili a causa della cristallizzazione economica che sconta un empasse da brivido, addesso, questo comune, ci mette il dito nella piaga ricalcolando l’imposta da gennaio a dicembre 2013 chiedendo il conguaglio entro il 16 dicembre.
A cio’ va aggiunto che, sindaco e consiglio comuale, non hanno tenuto conto, maldestramente, del reddito che ciascun contribuente percepisce, quindi nel calderone ci sono caduti pensionati con 500 € di reddito e impese fallite o chiuse per assenza di lavoro. Quanti pagheranno l’imu? E, quei pochi che pagheranno, per quanto tempo potranno farlo?
Tutto questo mentre da ogni parte si invoca la riduzione delle tasse, anche sulle buste paghe, per ridare nuova liquidita’ alla ripresa economica del Paese, questo comune, completamente fuori dal mondo, le aumenta. Come se non bastasse, all’imu dovra’ aggiungersi il pagamento dell’aqua e della spazzatura raddoppiata (Tares), non tenendo in debito conto che un pensionato che a Dicembre ha preso 1000,00 tra pensione e tredicesima, ne devrebbe pagare 1500,00. Siamo veramente sull’orlo della rivolta sociale anche qui, a casa nostra.
(s.c.)