Si è spento nel primo pomeriggio di venerdì 27 dicembre u.s. il maestro Francesco Malluzzo, per tanti anni direttore della banda musicale S. Cecilia di Canicattì.
Aveva 64 anni , originario di Naro dove abitava con l’amata famiglia, aveva fatto della musica la sua compagna di vita.
Membro della banda musicale locale fin dalla tenera età, diplomatosi successivamente in tromba fu proprio lui a fondare nel 1989 il corpo bandistico di Canicattì, trasmettendo la propria passione per la musica a tanti giovani e gettando un seme che negli anni, con costanza e pazienza, ha saputo far germogliare, fruttificare e crescere.
È stato un pezzo di storia locale e tutti lo ricorderanno con grande affetto.
È certamente grazie al suo impegno – dice il presidente Giuseppe Avanzato – che questa banda è nata e cresciuta. Dotato di grande sensibilità d’animo, sempre con il sorriso stampato sul volto, il maestro era, al di là dei suoi indiscussi meriti musicali, una grande persona.
Il capobanda Lorenzo Curto Pelle lo ricorda, con gli occhi velati di pianto, come un punto di riferimento per molti ragazzi che sin da piccoli si sono avvicinati alla musica, che ancora oggi fanno parte del corpo bandistico e che cercheranno di portare avanti l’attività musicale in cui il maestro ha fermamente creduto.
I funerali si svolgeranno oggi sabato 28 dicembre alle ore 15:30 nella Chiesa di San Francesco a Naro.
Il presidente del Consiglio comunale di Naro, Lidia Mirabile lo ricorda così:
“Ci lascia un grande amico, un instancabile e insostituibile esponente del panorama politico Narese, Vice-Presidente del nostro Consiglio comunale, grande maestro di musica, marito e padre esemplare, per tutti noi Ciccio.
Amato dalla gente per la sua disponibilità e per il suo gran cuore, sempre presente, sempre disponibile ad aiutare e a insegnare tutto ciò che aveva appreso nel suo lungo cammino politico. Franco lascerà un grande vuoto nella nostra Comunità, il vuoto che lascia un caro amico quando se ne va. Il cordoglio e l’affetto vanno all’amatissima moglie Venerina e agli adorati figli.”