AitrasAlla luce di quanto emerso nelle ultime riunioni tra le associazioni presenti nel Comitato Albo e il Governo, prendiamo atto che nonostante le stesse abbiano dichiarato lo stato di agitazione della categoria, non trovano il coraggio di proclamare un fermo e attuare un’azione decisa e unitaria. Si continua di fatto a dar credito a un Governo che ha disatteso tutto, nonostante queste siano le stesse associazioni, aderenti a Unatras, che hanno dato il loro contributo allo stesso Governo, revocando il fermo del 9 dicembre 2013, portato avanti solo da alcune associazioni.
Ritengo che l’unica strada da percorrere sia il fermo, ma non ha senso che lo attuino solo alcune sigle e solo in alcune regioni, per di più nella consapevolezza che tutte le sigle sono deluse dai protocolli e dalle proposte avanzate dal Ministro Lupi, vedi comunicato stampa di Unatras di ieri.
A Uggè, Genedani & C. rinnovo il suggerimento di concordare una piattaforma comune di richieste, proporla al Governo indicando come scadenza precisa la prima settimana di dicembre; una volta fallito questo ennesimo tentativo non ci sarebbero più alibi per nessuno per non attuare il fermo.
Bisogna muoversi adesso, se non riusciamo a ottenere qualche risultato per le aziende, non resta che chiudere i battenti e dichiarare ufficialmente morto l’autotrasporto italiano.

Salvatore Bella