paolo-ferrara4Sedotta, abbandonata e stuprata. Sembrerebbe la storia del principe sborone e della sua bella, e invece è la storia di Porto Empedocle. Lasciata sul selciato tra l’immondizia e i topi dopo averla fatta vivere tra feste e lustrini. Era appannaggio di un famoso Re a cui un suo cortigiano diceva: Maestà, il popolo insorge! E il Re rispondeva: “fate una festa”. Sto facendo uso di metafore e sintesi per descrivere una situazione che definirla paradossale è un eufemismo. Come può un paese che fino a pochi mesi fa sembrava essere “il paese delle Meraviglie” adesso essere diventato  il set di un film di Dario Argento e dove la tenera Alice, piuttosto che ritrovarsi tra piante di zucchero filato si ritrova tra montagne di spazzatura e topi?
Ci avrà visto lungo il suo  ex primo cittadino, magari volendo adattare il business plan  del popolo degli  Zambbalin il popolo che vive al nord – ovest della capitale egiziana che ha fatto della immondezza il proprio core business, alla città del commissario Montalbano?. Che visionario quest’uomo, che incompreso.
A tutte queste domande dovrebbero seguire delle risposte, delle spiegazioni, delle giustificazioni, delle motivazioni, da parte di quel famoso Re che insieme ad alcuni dei suoi cortigiani è già partito per altri lidi, alla ricerca ( già trovata) di una principessa da sedurre. Il copione è lo stesso, i protagonisti quasi. Quindi sfoderiamo il campionario di vasi di ceramica, concerti, premi e cotillons.
Nel frattempo la povera Porto Empedocle è li distesa per terra .
Si ritirano fuori i vecchi campionari della speranza, Italkali, rigassificatore, turismo, Rum e pera.
La mia vuole essere una amara quanto stravagante riflessione da condividere con i miei concittadini, perché solo loro e solo da loro può ripartire la città. Vi è la necessità di elementi di coesione e progetti di ripresa e sviluppo alternativi, seri, percorribili, laterali. Il buco lasciato potrà essere colmato solo ripensando a questa nostra cittadina e alle sue infinite potenzialità come punto di ripartenza con la speranza che ad occuparsi dei conti , non sia uno che ha studiato per questo ( con i risultati  che si sono visti), ma sia chi vuole davvero bene a questo meraviglioso paese.
In verità, quando parlo di vie d’uscita alla drammatica situazione che oggi vive il popolo empedoclino, faccio riferimento a iniziative che nulla hanno a che fare con progetti di cui si ritorna a parlare e di cui si parlava ancor prima del mio concepimento. Pensiamo per esempio ad una seria interazione con realtà anche lontane dalla nostra, dove insistono importanti frange di popolazione che vivono una condizione economica più solida della nostra e che posso trovare interessante quanto ci è stato donato da madre natura. Detta così sembrerebbe poca cosa, ma se il concetto venisse approfonditamente affrontato, potrebbe aprire scenari inimmaginabili.
A tal proposito sarebbe interessante che la forza politica che sembra essere più in fermento e mi riferisco al Partito Democratico, esterni in maniera precisa e dettagliata, quali che siano i programmi, le loro posizioni su argomenti come il rigassificatore, lo screening reale dell’attuale condizione economica del paese, e perché no, la individuazione di eventuali responsabilità. Aggiungo, sarebbe ancor più interessante se si potessero conoscere i contenuti del programma elettorale e la loro fattiva realizzazione non prescindendo dalla individuazione di chi andrà a candidarsi alla guida della città in rappresentanza del PD . Essere rappresentati sul territorio del primo partito della nazione, ritengo , imponga una ineccepibile chiarezza sul da farsi e sulle posizioni che si intendo prendere su determinati argomenti.

Paolo Ferrara  – Dirigente provinciale Sicilia Futura