Matteo Renzi a Trapani ha raccontato un gustoso aneddoto che spiegherebbe le ragioni per le quali il G7 è stato dirottato da Firenze, dove avrebbe dovuto svolgersi, in Sicilia a Taormina. Nel corso di un meeting fra capi di governo dell’Unione europea c’è stato un “collega” del Presidente del Consiglio che ha avuto l’amabilità di fare alcune battute pesanti sulla Sicilia, interrompendo Renzi che illustrava le bellezze del suo Paese, Sicilia compresa. Il personaggio in questione, del quale Renzi non ha voluto rivelare il nome, avrebbe sciorinatoil solito rosario di mali siciliani, tutti legati alla mafia, tanto – dice Renzi – che sembrava di leggere la copertina di una rivista del Nord Europa dedicata a spaghetti e pistole.
Fu a questo punto che quasi per un moto di stizza, ma soprattutto per un bisogno di rispondere per le rime, con i fatti, il personaggio autorevole, che il Presidente del Consiglio disse a se stesso che avrebbe fatto ingoiare – Renzi ha usato altre parole – la Sicilia anche a quel tizio, facendolo venire nell’Isola, appunto in occasione del G7.
E c’è un seguito. Renzi ha detto anche che quando ha comunicato la sua decisione ad una platea attenta a Firenze, la risposta è stata un lungo applauso. I fiorentini – e di questo Renzi si è giustamente gloriato – non solo non ci sono rimasti male, ma hanno capito che il G7 concedeva al governo di dimostrare con i fatti all’Europa e al mondo che l’Italia era una cosa sola e che gli stereotipi triti e ritriti sul conto della Sicilia sono solo una stupidaggine La Sicilia, ha aggiunto, Renzi, è la terra in cui si è più che altrove combattuto la mafia, e sono i siciliani, come Falcone e Borsellino, che hanno perso la vita per questa ragione.
Anche Trapani, come Firenze, naturalmente ha applaudito.