Troppo pericolosa la statale 410 Canicattì – Naro- Camastra- Palma di Montechiaro. La denuncia arriva dai tanti automobilisti pendolari che ogni giorno percorrono la statale per studio o per lavoro e dal titolare delle autolinee Cavaleri che ogni giorno con i suoi autobus pieni di studenti e lavoratori effettua il servizio di collegamento tra i quattro centri.
Segnalazioni di pericolosità della strada che ormai vanno avanti da anni ed anni senza però alcun intervento risolutivo. Una strada che viene definita come un vecchio vestito pieno di rattoppi che viene ogni tanto spazzolato. Inoltre – sostiene il titolare della ditta di trasporti – è veramente grave che questa strada che ogni giorno smaltisce una gran mole di traffico veicolare abbia dei limiti di velocità in alcuni tratti di 20 – 30 chilometri orari. Problemi quelli evidenziati che adesso dovrebbero trovare attenzione nel corso di un incontro che dovrebbe servire a trovare le soluzioni maggiormente adeguate.

Ma la strada in questione ha già fatto parlare ed anche ampiamente di se. Negli anni passati sulla Naro – Canicattì si sono registrati parecchi incidenti stradali ed anche mortali che sono costati la vita a diverse persone. Qualche anno addietro un gruppo di lavoratori pendolari che ogni giorno da Canicattì sono costretti a raggiungere Naro per motivi di lavoro avevano attuato una raccolta di firme per protestare contro lo stato di abbandono in cui si trova la strada. Firme che vennero inviate agli organi di competenza senza però, come avviene nella maggior parte dei casi, trovare una risposta adeguata oppure un interlocutore. Anche nei giorni scorsi i pendolari che ogni giorno frequentano questa strada per motivi di lavoro erano tornati alla carica chiedendo interventi urgenti per la messa in sicurezza.
Qualche settimana fa l’Anas era intervenuta con dei lavori di rifacimento della segnaletica orizzontale e verticale limitandosi a segnalare i vari avvallamenti che insistono sull’arteria, ma adesso la percorribilità di questa arteria è peggiorata ulteriormente.