La marineria di Lampedusa dichiara lo stato di agitazione contro il caro-gasolio e i danni provocati dai relitti delle imbarcazioni dei migranti, e chiede un incontro con l’assessore alla Pesca Toni Scilla. La decisione e’ stata presa stamani nel corso di una assemblea alla quale hanno partecipato armatori e pescatori dell’isola insieme con il sindaco Toto’ Martello e i rappresentanti dell’amministrazione comunale.

Alla base dello stato di agitazione il prezzo del gasolio per i pescherecci che a Lampedusa arriva a costare fino al 50% in piu’ rispetto alle altre localita’ della Sicilia (piu’ di 90 centesimi al litro a fronte di circa 60 pagati nei porti dell’Agrigentino). C’e’ poi il tema delle imbarcazioni dei migranti affondate o fatte affondare nel Mediterraneo che provocano ingenti danni ai pescherecci e rischi per i pescatori: i rappresentanti della marineria lampedusana chiedono dunque un incontro con l’assessore Scilla e, in caso di mancato accoglimento delle richieste di sostegno, sono pronti a dichiarare lo sciopero generale con la serrata del porto. “Condivido le ragioni di questa protesta – dice il sindaco Toto’ Martello – sono al fianco dei pescatori”.