Siamo in via Senatore Sammartino, quello che vedete nelle foto è un vero e proprio fiume di fogna, acque nere putride che emanano un fetore insopportabile. Gli abitanti della zona sono costretti a vivere con le finestre chiuse a causa del cattivo olezzo. Ma facciamo un passo indietro. Qualche mese addietro, il tubo , che conteneva queste acque nere è stato dato alle fiamme.
Non è chiara la natura dell’incendio, ma sono chiare le conseguenza. Probabilmente il tratto di terra che lo circondava avrebbe dovuto essere attenzionato da chi di dovere piuttosto che essere pieno di erbacce che hanno alimentato l’incendio. Tutto questo accadeva tra maggio e giugno. Nell stesso mese di giugno i consiglieri Cilia e Sciabarrà chiedevano lo stato in cui l’incendio aveva lasciato la rete fognaria ed un eventuale intervento da parte dei responsabili , non sappiamo bene se di AICA o dell’amministrazione, di mettere la zona in sicurezza.
Ad oggi non è pervenuta alcuna risposta ai consiglieri interroganti, perché l’assessore adduce l’impossibilità di rispondere per motivi familiari. Detto questo i consiglieri Cilia e Sciabarrà recatisi sul posto in data 12 settembre, hanno constatato che i liquami che fuoriescono dalla condotta sversano sui terreni adiacenti creando in fiume la cui fine non è stata possibile definirla né vederla. E’ stato possibile vedere invece abbeverarsi diversi uccelli, che potrebbero diventare mezzi e strumenti di trasmissione di diverse patologie .
Danno ambientale? Probabilmente si. I responsabili? Non siamo nelle condizioni di dirlo, ma siamo convinti che il Primo cittadino di Canicattì essendo egli l’ufficiale sanitario più alto in grado, non può certamente fare finta di nulla. Riteniamo che data la gravita della situazione un intervento da parte delle Forze dell’ordine dei reparti specializzati in problemi ambientali sia auspicabile.