I musei e le gallerie sono importanti, ma anche i murales, destinati a tutti, insieme a quella forma di arte e cultura che il maestro italo -argentino Silvio Benedetto da sempre chiama “arte come azione nel contesto urbano”.
Quella di domenica 18 settembre, “Convivio all’aperto”, è una delle tante proposte de “La via del mare” condotta a Campobello di Licata da Silvia Lotti e Silvio Benedetto in collegamento continuo con l’Argentina (dove hanno svolto con continuità tante azioni simili).
“L’isola che c’è” figura invece idealmente come nostra intenzione e buon auspicio” – ci dice Silvia Lotti – mentre il maestro italoargentino a questo proposito rileva : “In Italia e all’estero in maniera collegiale ci riuniamo in un quartiere – avendo preannunciato o meno, chi con più chi con meno esperienza – per dipingere, modellare, fotografare in strada in dialogo con i passanti. Queste azioni, autogestite, non sono da considerarsi come quel tipo di ‘estemporanee’ a premi dove si ritrae un angolo di un paese: chi vuole lo può fare, anche reinventandolo, libera creatività, libera tecnica e possibilità di incontri., qui non ci sono gare”.
L’appuntamento è fissato tra le 9 e le 13 a Campobello di Licata (Agrigento) nel tratto di via Edison tra il Café Vinci e la Pasticceria Alessi.
Oltre a Silvio Benedetto e Silvia Lotti parteciperanno Calogero Alaimo, Diego Alù, Desirée Brunetto, Sara Canale, Mariano Di Franco, Patrizia Di Natale, Maria Falsone, Leonardo La Barbera, Rita Lo Nardo, Teresa Monaca, Angelo Monachello, Giovanni Rizzo: alcuni di Campobello di Licata, altri provenienti da Ravanusa e Canicattì (Agrigento), da Campobello di Mazara (Trapani) e da Casteldaccia (Palermo).
Dopo l’incontro pittorico ” i Silvi”, come da loro abitudine, si riuniranno con i partecipanti per uno scambio di idee e questa volta il luogo sarà un cortile di via Garibaldi (da anni Benedetto cerca di creare un itinerario artistico che caratterizzi i tanti cortili recuperando la memoria e le nomenclature di quegli spazi) e nel tardo pomeriggio si unirà a loro il gruppo musicale “Trivella Folk” (così come tante altre volte hanno fatto pittori, fotografi, poeti, affettuosi amici) certamente per un saluto e per programmare, chissà, incontri futuri in sinergia.