Un articolo de “Il Sole 24 Ore”, il più diffuso quotidiano economico-finanziario d’Italia, accende questa mattina una luce su Agrigento capitale italiana della cultura paventando più di un rischio sulla riuscita dello storico evento. Il pezzo, a firma del giornalista Nino Amadore, evidenzia una situazione ancora di stallo a otto mesi dalla proclamazione da parte del Ministero della Cultura avvenuta lo scorso 31 marzo. Citando Pirandello, il quotidiano definisce “caos” il cantiere che porterà Agrigento ad essere la capitale italiana della cultura nel 2025.

Sono parecchi i nodi da sciogliere secondo “Il sole 24 ore”: il consiglio comunale di Agrigento ha approvato lo statuto della Fondazione che dovrà gestire tutti gli eventi con alcune modifiche rispetto all’idea originaria. La fondazione Nemo, che ha stilato il progetto che poi ha vinto, è stata esclusa dai soci fondatori così come è stata tagliata la voce che prevedeva la nomina di Roberto Albergoni, il tecnico che ha redatto il dossier, a direttore generale della Fondazione. Un’altra “grana” da risolvere è legata ai voti del comune di Lampedusa e del Consorzio Universitario Empedocle, entrambi soci fondatori, che devono ancora approvato lo statuto.

Il Consorzio Universitario, peraltro, è guidato da Nenè Mangiacavallo che è in regime di proroga e dunque può occuparsi soltanto degli atti urgenti. Per il presidente del Consorzio, intervistato da “Ilsole24ore”, manca il sistema: “Non è stato fatto un lavoro di preparazione all’accoglienza” e dunque “bisogna mettersi attorno ad un tavolo e ritrovare lo spirito giusto per un impegno corale”. Il sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, si mostra più ottimista e assicura che “dal primo gennaio 2024 saremo operativi”.