La Sicilia, stretta nella morsa del caldo anomalo ed attanagliata da crisi idrica e da una siccità senza precedenti ,rischia conseguenze drammatiche sul piano economico e sociale.
L’ agricoltura e la zootecnia, già pesantemente colpite dai cambiamenti climatici e da costi di gestione sempre più pesanti, rasentano il collasso e con l’ approssimarsi della gestione estiva si rischia di perdere centinaia di posti di lavoro e la chiusura di decine di aziende con il conseguente depauperamento delle campagne e del nostro patrimonio agricolo. Lo ha dichiarato Domenico Pistone coordinatore di Legacoop Sicilia Agroalimentare. Lo stesso Pistone ha poi aggiunto, a tal proposito, come sistema delle imprese cooperative, chiediamo al Governo Nazionale di approvare, con celerità e senso di responsabilità, le procedure per la dichiarazione dello Stato d’ emergenza Nazionale, già avanzato dal Governo Regionale, al fine di consentire l’ attivazione di tutte le misure compensative e di tutte le deroghe necessarie a garantire ad i nostri allevatori ,ai nostri agricoltori ed alle nostre cooperative, la loro stessa sopravvivenza.

La dichiarazione dello Stato d’ emergenza è l’ unico strumento, al momento, in grado di dare ristoro all’ economia agroalimentare dell’ Isola e va determinato con celerità, la Sicilia, in codice rosso, non può permettersi lungaggini burocratiche. L’ emergenza drammatica che si sta abbattendo sulla Sicilia va affrancata con senso di responsabilità.

Vi è poi il tema di come la Sicilia supera la precarietà strutturale delle proprie reti idriche e dei propri bacini , figlia di un incapacità ultraventennale, se si vuole arginare il cambiamento climatico ed impedire il processo di desertificazione, già in atto, si devono trovare tutte le soluzioni utili per dare alla Sicilia delle infrastrutture idriche degne di questo nome , come sottolineato da Legacoop e dalle altre associazioni di categoria all’incontro tenutosi ieri all’assessorato regionale all’agricoltura, dove tra l’altro è emersa la proposta di dare vita ad un nuovo bando per la realizzazione di piccoli laghetti ad uso irriguo . Siamo convinti che la questione siccità in Sicilia deve, necessariamente, al pari di altri fenomeni drammatici, diventare una questione Nazionale sia dal punto di vista politico ,sia dal punto di vista dell’erogazione delle risorse economiche necessarie, altrimenti la Sicilia diventerà un’autentica polveriera con conseguenze sociali, occupazionali ed economiche più che drammatiche.