Quattordici anni e sei mesi di reclusione per aver ucciso il consuocero al culmine di una lite scaturita per il matrimonio in programma tra i figli mai del tutto digerito. La Corte di Assise di Agrigento, presieduta dal giudice Alfonso Malato, ha condannato Luigi Lalomia, 77 anni, pensionato di Canicattì, per l’omicidio di Mario Vincenzo Lauricella, meccanico sessantenne. L’imputato, difeso dall’avvocato Calogero Meli, era accusato anche del tentato omicidio della nuora. La Corte di Assise – escludendo l’aggravante della premeditazione e concedendo le attenuanti generiche – ha riqualificato i reati in omicidio preterintenzionale, per quanto riguarda la morte di Lauricella, e lesioni personali gravi per quanto riguarda la figlia.

La Corte ha altresì disposto una provvisionale immediatamente esecutiva di 35 mila euro in favore delle persone offese che si sono costituite parte civile rappresentate dall’avvocato Salvatore Amato. Il pm aveva chiesto la condanna dell’imputato a 26 anni di reclusione.