«Togliere alla Sicilia miliardi di euro destinati a strade, scuole ed altre infrastrutture è un gesto che ci lascia totalmente sbigottiti.

Sapere che la motivazione è che la Sicilia non ha progetti immediatamente cantierabili, rallentando quindi la spesa e l’impiego delle risorse, ci riempie di rabbia e totale scetticismo nei confronti di chi è deputato a scrivere, presentare e “mettere a terra” progetti seri e realizzabili».


A dirlo è Alfonso Alaimo, coordinatore regionale di Alternativa Popolare in Sicilia, il partito il cui segretario nazionale è Stefano Bandecchi, dopo che il ministero delle Infrastrutture e il governo nazionale hanno deciso di tagliare tre miliardi di euro destinati inizialmente a costruire strade e opere in Sicilia.

«Ci accodiamo – continua Alaimo – all’accorato appello dell’onorevole Marco Falcone, che ha chiesto di rivedere questa terribile decisione di dirottare le somme al nord, togliendo di fatto il futuro alla nostra terra. Allo stesso tempo pretendiamo che, chi ha in mano le sorti della Sicilia, faccia di tutto per correre ai ripari, affidando progetti e programmi a chi veramente è in grado di porli in essere».

«Il tempo dei fondi – conclude Alaimo – elargiti sulla fiducia è finito. Dove sono i super manager pagati per intercettare fondi e redigere i piani di realizzazione delle opere più urgenti ed importanti? I Siciliani chiedono un salto di qualità, senza il quale la diaspora di giovani e la desertificazione delle città diventeranno un destino inesorabile».