Non partiranno neanche ad ottobre i lavori di costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina e questo basta a far ripartire le polemiche e a dar voce a chi pensa che l’infrastruttura, in realtà, sia solo uno specchietto per le allodole e non si farà mai.
La frenata imposta dalla Corte dei Conti
La frenata, stavolta, è imposta dalla Corte dei Conti che non ha dato l’atteso via libera. Al contrario ha bocciato due delibere propedeutiche al Ponte e chiesto chiarimenti su altri sei punti del progetto che riguardano le questione ambientali, i rapporti con l’Europa e i costi.
Cosa contesta la Corte
“Relativamente alla delibera Cipess sul ponte sullo Stretto la Corte dei Conti risulterebbe non compiutamente assolto l’onere di motivazione difettando, a sostegno delle determinazioni assunte dallo stesso Cipess, anche in relazione a snodi cruciali dell’iter procedimentale” si legge in un passaggio delle 5 pagine di rilievi della Corte.
Le delibere bocciate sono due. Da una parte la così detta delibera Iropi, quella che ha sancito il Ponte come struttura irrinunciabile. Di fatto questa scelta mette il Ponte sullo Stretto fra le infrastrutture di natura militare oltre che civile. Per la Corte dei Conti una simile delibera aveva bisogno di un visto preventivo e non poteva essere assunta senza il via libera di legittimità dei giudici contabili prima dell’adozione definitiva.
In secondo luogo ritiene incompleta la documentazione relativa ai rapporti con l’Unione Europea e le interlocuzioni con gli alleati Nato in questo senso.
Su cosa chiede chiarimenti
Chiede invece chiarimenti su altri sei punti che., in sintesi, riguardano le coperture del quadro economico visto che l’aggiornamento al 2024 del piano del 2011 secondo la corte non fornisce sufficienti aggiornamenti anche contabili e di spesa. L’altro aspetto è quello ambientale. gli studi sarebbero insufficienti, sarebbero carenti riguardo alle interlocuzioni con l’Europa riguardanti il rispetto della normativa comunitaria, sarebbero insufficienti dal punto di vista dell’impatto sul territorio e ai costi risarcitori che ne derivano.
La risposta del sottosegretario Morelli
Minimizza il governo per bocca del sottosegretario Morelli secondo il quale si tratta di passaggi normali. nelle prossime settimane il Ministero e la Società risponderanno a tutto ma si augura che non ci siano ritardi che, però, già ci sono.
L’attacco del Pd
Per il Pd, invece, la questione è chiusa (o quasi) perché la Corte dei Conti ha bocciato il Ponte sullo Stretto: “La Corte dei Conti ha bocciato la delibera CIPESS sul Ponte sullo Stretto con cinque pagine di rilievi tecnici e procedurali. Un fatto che conferma le criticità già emerse sulla sostenibilità economica, sul rispetto delle norme europee e sulle valutazioni ambientali. Non si tratta di un passaggio formale, ma di una sonora bocciatura che mette in discussione l’impianto stesso del progetto. Salvini e il Governo devono smetterla con gli annunci propagandistici e spiegare al Paese cosa sta realmente accadendo”.
Interrogazioni Parlamentari ulteriori
“Presenteremo diverse interrogazioni parlamentari perché il Parlamento deve essere informato punto per punto, con la massima chiarezza e trasparenza. È in gioco la credibilità delle istituzioni e l’uso corretto delle risorse pubbliche” dicono in una nota il capogruppo Pd e il vicepresidente della commissione trasporti della camera, Anthony Barbagallo e Andrea Casu.
Ad ottobre i lavori non partono
Si accontentano del rinvio, intanto, dal Movimento 5 stelle che parla di “Una bocciatura significativa all’operato del ministro Salvini, che solo pochi giorni fa si era detto certo che a ottobre sarebbero partiti i cantieri. Ciò non accadrà: questa annuncite cronica, oltre a esporre il nostro paese a figure barbine su scala internazionale, sa di presa in giro colossale nei confronti dei siciliani, dei calabresi e degli italiani tutti. I quali ogni giorno per muoversi in treno sono costretti a peripezie indecenti, per poi vedere il governo “dei disagi plurimi” buttare alle ortiche una quindicina di miliardi per un’infrastruttura dalla documentazione progettuale con buchi abnormi. Meloni, che il Cipess lo presiede, ha la responsabilità politica forse maggiore: per evitare rosicate pericolose al suo alleato, si è bevuta tutte le panzane di Salvini. La cui disfatta in tre anni da ministro dei Trasporti è sotto gli occhi di ogni italiano. Meloni deve tornare in sé: il ponte sullo Stretto è una pazzia. Salvini invece deve cambiare mestiere: questa, invece, è un’impellenza” scrivono in una nota i parlamentari M5s in comm. Ambiente e Infrastrutture di Camera e Senato Daniela Morfino, Patty L’Abbate, Ilaria Fontana, Agostino Santillo, Gabriella Di Girolamo, Elena Sironi e Luigi Nave.
Le risposte targate Lega Sicilia
“Ancora una volta i profeti di sventura sono i primi a riapparire quando si parla di Ponte sullo Stretto. E tra le file dell’opposizione ci sono dei campioni quanto ad uccelli del malaugurio. Non c’è alcuna bocciatura da parte della Corte dei conti per la delibera Cipess che ha approvato il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. Le interpretazioni delle opposizioni sono prive di fondamento e non rispondono alla realtà dei fatti. La nota della Corte dei conti è infatti volta a richiedere alcuni approfondimenti sull’iter procedurale non sulla intrinseca fattibilità tecnica, ambientale ed economica del ponte. Le istituzioni dello Stato italiano hanno seguito pedissequamente le normative del quadro normativo nazionale ed europeo e nel giro di pochi giorni la Corte disporrà di tutti gli elementi utili per proseguire il suo lavoro” afferma il senatore Nino Germanà, segretario della Lega in Sicilia.