Sebbene l’Eni abbia dato rassicurazioni sulle tappe della riconversione dell’impianto Versalis di Priolo, che dalla produzione di etilene passerà a quella dei bio carburanti per jet, la Cgil e la Uil mostrano perplessità sul futuro del Petrolchimico, soprattutto sulla tenuta dell’indotto.
Il vertice a Palermo
Nel recente incontro, tenutosi a Palermo, tra i rappresentanti dell’Eni, la Regione ed i sindacati, i manager del colosso italiano hanno comunicato che la realizzazione della bio raffineria sarà anticipata a dicembre del 2028 piuttosto che a maggio del 2029.
Il futuro incerto dell’indotto
Le preoccupazioni della Cgil sono per tutto quello che ruota attorno a Versalis, perché cambiando tipologia di produzione, le aziende che hanno sempre lavorato attorno all’etilene rischiano di sparire, del resto si tratta di un cambiamento radicale e come tutte le rivoluzioni i vecchi sistemi vengono spazzati via come emerso in una precedente inchiesta di BlogSicilia. Un effetto domino che coinvolgerà anche i lavoratori, i quali avranno bisogno di una drastica formazione, pena l’esclusione.
Cgil, “nessuna chiarezza sulle ricadute occupazionali”
“Ci è stato assicurato che non ci sarà nelle varie fasi ricorso agli ammortizzatori sociali per i lavoratori diretti, non c’è ad ora chiarezza sulle ricadute occupazionali nelle varie fasi e complessive e soprattutto sull’indotto” assicura Gabriella Messina, segretaria regionale Cgil.
Il confronto con Gela
Il paragone con la raffineria di Gela salta all’occhio, del resto nell’impianto del Nisseno si producono dal 2019 biocarburanti, come quelli che verranno “sfornati” da Priolo. Un’operazione che ha, comunque, comportato una riduzione della forza lavoro rispetto a quando stava in piedi la raffineria.
L’incontro tra un mese
L’assessore Tamajo ha aggiornato il confronto a un mese da ora, riferiscono i sindacati, “l’auspicio – sottolineano i
rappresentanti di Cgil, Fiom e Filctem- è che in quell’occasione ci vengano fornite certezze e garanzie sull’occupazione diretta e dell’indotto”.
Metalmeccanici, “manca una strategia di riconversione del Petrolchimico”
I rappresentanti dei sindacati dei metalmeccanici, che lunedì si troveranno a Siracusa nei locali della Cassa edile in occasione di un attivo, lanciano il tema complessivo della riconversione del Petrolchimico.
“Il polo siracusano ha tutte le potenzialità per diventare un modello nazionale di riconversione sostenibile. Ma serve coraggio politico, non possiamo più attendere” affermano Fim, Fiom e Uim regionali e di Siracusa, in una nota congiunta, che denunciano “l’assenza di una strategia politica chiara e condivisa per la riconversione dell’area industriale di Priolo-Augusta-Melilli, col rischio concreto di pesanti ripercussioni sull’occupazione e sul futuro produttivo del territorio”.
All’attivo parteciperanno i segretari regionali di Fim, Fiom e Uil Piero Nicastro, Francesco Foti e Vincenzo Comella, i segretari provinciali Angelo Sardella, Antonio Recano e Giorgio Miozzi, delegate e delegati. I sindacati chiedono un confronto “con governo, imprese e istituzioni locali e investimenti pubblici e privati certi per una riconversione sostenibile e competitiva a cominciare dalla valorizzazione delle aree industriali dismesse da utilizzare per progetti green e innovativi”.