“Se non si agisce e si interagisce con i giovani per far maturare le loro coscienze all’insegna dei sani valori cristiani che ci ricordano cosa significa essere persone di fede e operatori di pace, il nostro mondo è destinato alla barbarie”, così ha esordito la Professoressa Irene Catarella della Comunità ecclesiale di San Giovanni Gemini in provincia di Agrigento nominata Interlocutore Referente ad quinquennium della PATH, Pontificia Accademia di Teologia, presieduta da S.E.R. Monsignor Staglianó. Ricevuta, insieme agli altri interlocutori referenti provenienti da tutto il mondo, da Papa Leone XIV in udienza privata nella Sala Clementina, la Catarella si occuperà di far dialogare la teologia con gli studenti delle scuole. Agli interlocutori referenti Papa Leone ha ribadito il valore del loro servizio nel rendere fruibile la teologia all’umanità, rendendola sapienza vissuta. Docente di Italiano e Storia, giornalista, poetessa e scrittrice, cultore della materia di Teoria e Storia della Modernità Letteraria, docente di Dottrina Sociale della Chiesa alla Scuola di Teologia di base dell’Arcidiocesi di Agrigento, la Professoressa Irene Catarella ha sofferto per quindici anni di Sindrome di Ménière senza darsi mai per vinta, dimostrandosi esempio di fede e diventando una missionaria digitale. Un profondo momento di preghiera comune è stato vissuto dalla Catarella e dagli altri interlocutori con la celebrazione privata presieduta da Monsignor Staglianò presso la Cappella del Coro della Basilica di San Pietro sotto lo sguardo dell’Immacolata sull’altare posto sul sepolcro di San Giovanni Crisostomo, definito appunto “bocca d’oro” per la sua incisività nel diffondere il Vangelo.