Scoppia la polemica natalizia sul fronte TARI a Naro. Il sindaco Milco Dalacchi ha risposto duramente alle accuse dell’opposizione (“Uniti per Naro”), che lo aveva definito “sordo e comatoso” per la mancata riduzione della tassa rifiuti e per presunti ritardi nell’accesso agli atti.
In un lungo post su Facebook, il primo cittadino ha ribattuto punto su punto:
«In queste ore i consiglieri di opposizione del gruppo “Uniti per Naro” stanno attaccando l’Amministrazione comunale accusandola, senza alcun fondamento, di essere cieca e inadempiente nel rilascio della documentazione. Diciamolo chiaramente: questa Amministrazione non ha mai messo veti sull’accesso agli atti. Ogni volta che i consiglieri di opposizione hanno presentato una richiesta corretta, gli uffici hanno sempre risposto. Il problema è un altro, e i cittadini devono saperlo: come si può pretendere una documentazione indicando un numero di protocollo sbagliato? Come possono lavorare gli uffici se il consigliere Barberi continua a trasmettere richieste con riferimenti errati, nonostante sia stato più volte invitato a correggerli? Questa non è trasparenza, è strumentalizzazione politica. E continuare a raccontare una realtà diversa significa prendere in giro i cittadini naresi».
Dalacchi passa poi al cuore della questione TARI:
«Noi la TARI la paghiamo a Naro, e conosciamo bene i problemi della nostra città. Altri, invece, vivono a Palermo, non pagano la TARI a Naro e pretendono di dare lezioni a chi vive quotidianamente queste difficoltà. I numeri parlano chiaro. Nel 2020: parte fissa € 0,870, parte variabile € 70,710. Nel 2021: parte fissa salita a € 1,840 (+111,4%), parte variabile salita a € 102,380 (+44,78%). Da lì in poi, il disastro. Nel 2022 e nel 2023: nessun PEF predisposto, nessuna nuova tariffa approvata, bollette inviate con tariffe vecchie e non conformi alla legge. Il risultato? Un buco di oltre 400.000 euro, con servizi regolarmente svolti e mai coperti economicamente. Il tutto sotto la responsabilità politica di chi oggi siede accanto ai consiglieri Barberi e Gallo. Nel 2024 questa Amministrazione si è ritrovata un PEF già approvato dalla precedente Giunta, non modificabile, che caricava al suo interno i costi non coperti degli anni precedenti. Altro che scelte politiche: una vera e propria eredità avvelenata».
Il sindaco annuncia misure concrete:
«Siamo consapevoli che il PEF è aumentato. Non lo neghiamo, ma a differenza di chi ci ha preceduto stiamo affrontando il problema, non nascondendolo sotto il tappeto. Per la prima volta: stiamo cercando chi non ha mai pagato la TARI, stiamo censendo chi non è mai stato registrato, stiamo ampliando la base imponibile. Le utenze passeranno da 4.740 a 5.940, e aumenteranno ancora. Questo è l’unico modo serio per abbassare la tassa a chi ha sempre pagato».
E chiude con un affondo:
«Ai consiglieri Barberi e Gallo diciamo una cosa semplice: prima di attaccare questa Amministrazione, chiedete conto a chi vi siede accanto: perché nel 2022 e nel 2023 non sono state votate le tariffe; perché si sono creati debiti; perché nessuno ha controllato. Stiamo valutando la trasmissione degli atti agli organi competenti. Le carte ci sono e non resteranno chiuse nei cassetti. Se emergerà un danno erariale, chi ha sbagliato dovrà risponderne. Non volevamo intervenire sotto Natale, ma la verità viene prima di tutto. I cittadini hanno il diritto di sapere come si è arrivati a questa situazione. Abbiamo un obiettivo chiaro e non lo nascondiamo: ridurre la TARI. Non con le chiacchiere. Ma con i fatti. Questa è la nostra promessa ai cittadini di Naro».
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