Si estende per circa settanta ettari ed è una piccola parte di quella che fu la famosa Baronia di Ravanusa dove si coltivano le migliori varietà autoctone. L’azienda Agricola Milazzo, sita tra le colline a nord-est di Campobello di Licata (Ag), è la prima cantina, in Sicilia, ad aderire al progetto Ita.Ca® (Italian Wine Carbon Calculator) per il rilevamento dell’impronta carbonica. Il sistema, conformemente ai protocolli internazionali, analizza l’impronta carbonica, ossia il bilancio dei gas emessi durante tutto il processo produttivo: si va dalle emissioni da fonti fossili consumate in azienda a quelle generate indirettamente dall’energia elettrica o attribuibili ai processi di produzione dei materiali acquistati e allo smaltimento dei rifiuti. Per la cantina siciliana – che da venticinque anni si avvale della consulenza viticola ed enologica dello Studio Agronomico Sata (agronomisata.it) – avere la consapevolezza dei punti critici della filiera significa realizzare progetti di diminuzione dell’impatto ambientale. Ita.Ca®, il primo ed unico “calcolatore per il bilancio dell’anidride carbonica” specifico per il settore vitivinicolo italiano, messo a punto dai Dottori Agronomi di Sata con il supporto scientifico dell’Università Statale di Milano, è stato introdotto in azienda a partire da quest’anno allo scopo di ottimizzare il processo produttivo.“La nostra cantina dispone di tutte le certificazioni di filiera, comprese quelle relative al metodo di coltivazione biologica”, commenta Giuseppe Milazzo. “Il monitoraggio delle emissioni di gas a effetto serra rappresenta un completamento delle garanzie di salute e di rispetto dell’ambiente che offriamo da sempre ai nostri consumatori. Siamo solo all’elaborazione dei primi dati ma già ci rendiamo già conto dell’importanza di rinunciare a prodotti chimici di sintesi. Ci auguriamo che il nostro esempio sia da stimolo per una crescita culturale del settore”.Il metodo è universalmente accettato e riconosciuto tanto che il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha scelto Sata per rappresentare l’Italia nella specifica commissione internazionale dedicata alla definizione del nuovo protocollo di calcolo dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino.