fiat-termini-imereseI lavoratori di Fiat di Termini Imerese e dell’indotto hanno giudicato positiva l’intesa raggiunta nella serata di ieri al Ministero dello Sviluppo economico, che prevede l’assunzione di tutti i lavoratori ex Fiat e la partenza degli investimenti per la produzione dell’auto elettrica e ibrida. Ne dà notizia il segretario nazionale Fim Cisl Ferdinando Uliano in una nota.

“Abbiamo ribadito in assemblea l’importanza dell’intesa raggiunta anche per i lavoratori dell’indotto. Abbiamo evitato i licenziamenti e costruito le condizioni per la reindustrializzazione di un territorio in forte crisi, nello stesso tempo abbiamo costruito le condizioni per dare le risposte anche per i 250 lavoratori dell’indotto. Su questo aspetto – conclude – noi e i lavoratori chiediamo alla Regione e al Governo attraverso all’accordo di dare concretezza alle soluzioni industriali che da tempo ci vengono promessi”.

“L’accordo per il rilancio produttivo dello stabilimento di Termini Imerese è molto positivo e deve diventare un modello di investimento e di sviluppo per il Mezzogiorno e per tutto il Paese”. Lo sottolinea in una nota il neo segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan. “Siamo riusciti – aggiunge – a trovare una soluzione di grande valenza industriale per il settore dell’auto riportando anche Termini al centro del mercato internazionale”.

“Siamo molto soddisfatti. La Cisl ha lavorato strenuamente per favorire questo investimento e per la definizione del documento siglato ieri sera al Mise da sindacati, Ministero, Fiat e Grifa, la società interessata a produrre auto ‘ibride’ a Termini Imerese”, aggiunge Furlan.

“Si tratta di un progetto vero e solido dal punto di vista finanziario che salvaguarda l’occupazione, anche nell’indotto, attraverso un piano industriale davvero importante e innovativo. Speriamo – conclude – che quello di Termini non resti ora un accordo isolato ma che diventi il primo segnale di investimenti analoghi in tutto il paese. Sono questi i progetti industriali che per la Cisl possono rilanciare il paese ed in particolare il Sud”.

“Oggi per la Sicilia è il giorno della festa del lavoro finalmente a Termini arriva un progetto industriale vero, dopo anni di deserticazione e impoverimento sociale”, commenta Maurizio Bernava, segretario Cisl Sicilia, dopo l’accordo raggiunto al Mise.

“L’accordo che la Cisl ha cercato incessantemente – aggiunge – farà realizzare il progetto Grifa che riteniamo di grande valenza industriale per il settore dell’auto riportando anche Termini al centro del mercato internazionale. Finalmente avremo, inoltre, un progetto vero e solido dal punto di vista industriale e finanziario. Per questo oggi è una festa, questo passo in avanti ridarà fiducia per attrarre e lanciare nuovi investimenti nell’area industriale e in Sicilia”.

“La Regione adesso non perda più tempo – ammonisce Bernava – per garantire tutti i passaggi necessari, e far insediare in fretta anche le attività di Mossi e Ghisolfi e Landi e qualunque altra possa giungere”.

Al vaglio anche le ipotesi di prepensionamento per altri operai. Ma per colmare tutto il bacino in attesa di reinserimento, dato che Grifa occuperà circa 770 operai, bisogna dunque avviare i progetti delle altre aziende. I sindacati sollecitano le istituzioni nazionali e regionali, affinché si verifichi la loro fattibilità. “La Regione attivi un percorso insieme al comune di Termini – aggiunge Mimmo Milazzo, segretario Cisl Palermo – Trapani  – non possiamo perdere ulteriore tempo, sollecitiamo, inoltre, la realizzazione delle opere previste dall’ accordo di programma che rappresenterebbero anche una spinta occupazionale e una boccata di ossigeno per il settore edile, e si doterebbe l’area di Termini di importanti infrastrutture”.

“Un importante risultato – commenta il segretario nazionale Fim-Cisl, Ferdinando Uliano – il verbale dà finalmente, dopo troppi anni di attesa, una prospettiva occupazionale reale ai lavoratori ed è positivo anche l’impegno assunto dal governo nazionale e dalla Regione siciliana, che verrà inserito nell’ambito dell’accordo di programma, a provvedere ad ulteriori soluzioni occupazionali e industriali anche ai lavoratori delle aziende dell’indotto”.