razzismo1In questi giorni a Canicattì si stanno verificando una serie di aggressioni a dei giovani immigrati. In particolare, ad essere presi di mira da bande di giovani locali, sono gli immigrati di origine rumena. Alla base di queste aggressioni ci sarebbero delle invidie legate al mondo del lavoro. I giovani immigrati infatti, spesso sono preferiti ai giovani del luogo per effettuare i classici lavori nei campi o all’interno di aziende agricole. Il tutto per evidenti questioni di risparmio sulla manodopera. I rumeni infatti, si accontenterebbero di una paga che spesso è meno della metà di quanto chiede un giovane locale. A raccontarci quanto accaduto in questi giorni, è un giovane rumeno vittima di un’aggressione. Mario (un nome di fantasia) racconta di essere stato avvicinato da alcuni ragazzi  a bordo di un’autovettura. I giovani hanno prima chiesto una sigaretta ma quando il ragazzo ha risposto di non fumare è stato subito strattonato e apostrofato con frasi ingiuriose. Scenario di questo tipo di  razzismo particolarmente stupido, più stupido degli altri razzismi perchè non muove da premesse ideologiche e che è fatto di offese gratuite a persone colpevoli solo di avere la pelle di un altro colore o i lineamenti un pò diversi dai nostri, è un quartiere che si trova nella parte alta della città. Il giovane racconta di aver ricevuto schiaffi e pugni e di essere stato accusato di rubare lavoro. La sorgente di tale razzismo spesso  è l’ignoranza, ma soprattutto la rozzezza dei sentimenti che si manifesta,  anche attraverso l’insensibilità di chi non è capace di mettersi nei panni degli altri, di chi non è capace di intuire e prevedere i sentimenti altrui. Per fortuna il ragazzo è riuscito a dileguarsi in tempo, prima che il gruppo potesse ferirlo gravemente. Alcuni mesi fa, lo ricordiamo, un ragazzo romeno di 19 anni è  stato ridotto in prognosi riservata dopo un pestaggio a opera di cinque ragazzi di Canicattì.  Secondo quanto è stato ricostruito dalla polizia in via preliminare,  il diciannovenne romeno si trovava alla fiera del Rosario in via Carlo Alberto, alla periferia della città, insieme a due ragazze connazionali (in città c’è una forte comunità rumena di circa 4-5mila persone). Il giovane  avrebbe cercato di difendere delle sue amiche da alcuni apprezzamenti fatti dai giovani di Canicattì e per questo sarebbe stato picchiato a calci e pugni, riportando anche un trauma cranico.