ponte-uscita-canicattiAdesso lo domandiamo a voi… E’ mai possibile isolare una intera parte della provincia per qualche anno senza che nessuno muova un dito sulla faccenda? Facciamo qualche passo indietro. Lo sanno bene i pendolari che percorrono ogni giorno la Caltanissetta- Agrigento che hanno dovuto subire una deviazione durata qualche anno perchè un pilone di un ponte andava ristruturato. Questa in un paese civile si sarebbe chiamata “emergenza” e sarebbe stata risolta nel giro di qualche settimana. Invece ci sono voluti quasi due anni prima che si risolvesse il problema, e per di più si è trovato il coraggio di inagurare la riapertura del ponte come se avessero realizzato le nuove torri gemelle. Come se non bastasse ci si mette anche il cavalcavia di Contrada Aquilata. Anche questo costringe ogni giorno migliaia di automobilisti ad allungare di circa venti minutiil percorso per Agrigento. Lo si puo vedere ad ogni ora del giorno pericolose inversioni a “U” che spesso hanno sfiorato la tragedia e qualche volta hanno procurato l’incidente. Ora ci annunciano che tra un paio di settimane sarà riaperto, dopo quasi un anno . Quello era un intervento che in una società civile sarebbe stato immediatamente affrontato, il giorno stesso dell’incidente che ne ha causato la chiusura.

E noi tutti zitti, con le nostre inversioni a “U”, in attesa di un’altra inagurazione. Quanti danni ha subito la città di Canicattì da queste due interruzioni? Sarebbe il caso di quantificarli? Quanta gente ha evitato di venire nella nostra cittadina per il disservizio delle interruzioni di cui sopra?  Crediamo sia ora di iniziare ad alzare la testa. Vogliamo partire da qui. Fateci sapere i vostri commenti, questa volta senza interruzioni…