Alcune varianti della Speedy di Louis Vuitton
Alcune varianti della Speedy di Louis Vuitton

La It Bag di oggi è il simbolo di una delle case di moda più amate da tutte le fashion victim. Non avete capito? Vi dò due iniziali: L e V. La borsa icona che vi raccontiamo oggi è la Speedy, la quintessenza del bauletto, un modello che continua a mietere vittime tra le appassionate di moda. Seguiteci e capirete perchè.

La Speedy è considerata ormai da tempo il bauletto perfetto. La sua forma è stata d’ispirazione praticamente per tutte le collezioni accessori di qualsiasi stilista sulla faccia della Terra. Ma nessun altro è mai riuscito a spodestare la Speedy, perchè la Speedy è e sarà per sempre “il” Bauletto, con la B maiuscola.
 
E pensare che tutto ebbe origine quasi per caso, negli anni venti, quando la maison francese decise di realizzare un modello più piccolo e compatto del borsone da viaggio Keepall. Nacque così una nuova forma di borsa, destinata a diventare molto più che un semplice modello: di lì a poco la Speedy diventerà una borsa icona desiderata da ogni donna.
Come al solito, indispensabile fu l’aiuto dato dalle celebrities che cominciarono presto a sfoggiarlo nelle occasioni mondane. In particolare Louis Vuitton deve ringraziare un’icona di stile, di fascino e di bellezza intramontabile come Audrey Hepburn, inseparabile dalla sua Speedy in stampa Monogram.
Da lì al grande successo mondiale il passo fu breve, anzi brevissimo: presto il mito della Speedy si diffonderà praticamente in ogni parte del globo, consacrandola nell’Olimpo delle it bag.
 
Negli anni sono state sperimentate diverse dimensioni e misure per la Speedy. A oggi esistono 5 modelli: Speedy 40, la più capiente e dalle dimensioni supersize; Speedy 35 e Speedy 30, leggermente più piccole; Speedy 25, la misura perfetta e quella più venduta in assoluto, e infine Mini HL, la versione micro della Speedy adatta a contenere soltanto il minimo indispensabile.
Come gran parte delle borse Louis Vuitton, la Speedy si contraddistingue per il suo lucchetto dorato, con la qual è possibile sigillare la cerniera. All’interno si nasconde una tasca piatta applicata sulla fodera in velluto, mentre i manici in vacchetta naturale sono arrotondati.
La Speedy resiste negli anni alla concorrenza spietata delle altre borse che cercano di riproporre le sue proporzioni perfette, ma il caro vecchio Monogram non può restare sempre uguale a se stesso per sopravvivere. E’ questo forse che deve aver pensato Marc Jacobs quando, alla direzione artistica del marchio, decide di creare un vero e proprio restyling permanente del canvas monogrammato che vede sempre la Speedy come protagonista. Inizia così l’epoca delle grandi collaborazioni, che vedrà Jacobs collaborare con tantissimi artisti e designer contemporanei.
 
Importantissima la collaborazione tra Marc Jacobs e l’artista street Stephen Sprouse, il quale realizzerà nel 2001 la prima collezione Monogram Graffiti. Nel gennaio di quest’anno Jacobs ha invece realizzato la Stephen Sprouse Collection in onore dell’artista scomparso nel 2004, “sporcando” il Monogram con le sue tag e le sue rose fluorescenti.
 
Ma la collaborazione più duratura nel tempo è senza dubbio quella con l’artista nipponico Takashi Murakami, il quale creerà una sierie pressoché infinita di varianti del Monogram: Multicolor, che trasforma il Monogram con base nera e bianca e simboli in colori accesi, quasi come se fosse un vero e proprio negativo; Cerises, la famosissima versione con le ciliegie; Cherry Blossom con cui decora il Monogram di fiori di ciliegio, e infine la più recente Monogramouflage, che trasforma il pattern in una vera e propria tela mimetica.
Altre collaborazioni recenti sono state quelle con Richard Prince per il Monogram Watercolor e con Rei Kawakubo, art director di Comme des Garçons, che ha realizzato una stravagante versione della Speedy con ben quattro coppie di manici. Restyling illustri pensati da Jacobs sono stati invece nel 2006 la Speedy Perforation, dove il canvas monogrammato viene letteralmente profanato con fori e buchi dappertutto, e la Multicolor Franges, ispirata ai costumi di Elvis Presley; la collezione autunno-inverno 2006/2007 vede protagonista invece la Speedy Miroir, dove il Monogram diventa prezioso nei colori oro e argento.
Anche durante le sfilate la Speedy è stata protagonista con alcuni restyling: esempi sono la Speedy Cube, protagonista della collezione a/i 2008-2009, mentre durante le ultime sfilate di Parigi abbiamo visto la meravigliosa Speedy a “scaglie” di tessuto in canvas Monogram Mini Lin.
 
Il successo intramontabile delle Speedy è naturalmente ancora alimentato dallo zoccolo duro di celebrities che continuano a preferirla come borsa per tutti i giorni: Paris Hilton, Hillary Duff, Jessica Simpson e Rihanna sono solo alcuni nomi.


A cura di Virginia Milano

Fonte: Stylosophy.it