aeroL’aeroporto ad Agrigento, sembra che siano tutti d’accordo. La manifestazione appena consumata fa pensare che il popolo della provincia di Agrigento chieda all’unisono a gran voce l’aeroporto nella città della Valle dei Templi.
Ma siamo sicuri che sappiamo di cosa stiamo parlando? La solità nostra curiosità ci ha spinto a saperne di più di questo mondo fatto di ali e belle hostess. Anche correndo il rischio di essere impopolari ci siamo chiesti un paio di cose.
Intanto cosa succede nei piccoli aeroporti che dovrebbero somigliare per dimensioni a quello che si vuole fare ad Agrigento? Cosa succede dal punto di vista economico si intende…. e abbiamo scoperto questo: Forlì è un aeroporto di piccole dimensioni (come quello che si vorrebbe realizzare ad Agrigento) allocato in un punto assolutamente strategico dell’Italia. Infatti da Forlì è facile raggiungere mille tra i posti più importanti della nostra penisola in particolare tutti i luoghi del litorale adriatico pullulanti di turismo, Rimini, Riccione etc etc dove si contano presenze turistiche per alcuni milioni  all’anno. Bene, volete sapere quanto ha perso quest’anno la società Seaf che gestisce lo scalo in questione? 6.000.000 ( sei milioni ) di Euro. Non ci credete? Date un’occhiata qui .

A che ci siete date anche un’occhiata qui.


Pensate che il sindaco ha dichiarato di volere uscire dall’affare aeroporto se le perdite dovessero continuare in questa direzione.

Molto spesso la costruzione di un aeroporto è vista come la “manna” dal cielo. Chi pensa questo fa sicuramente un grandissimo errore. Uno scalo è come una fiera: senza compagnie che decidono di porre dei voli è totalmente inutile e produce solamente delle perdite. Secondo l’Airport Council International un aeroporto per fare degli utili deve avere almeno 1 milione di passeggeri. Questo periodo l’abbiamo ripreso da un interessante articolo fatto sull’intenzione di costruire un aeroporto a Viterbo.( leggilo per intero)
Certo è che prima di aprire qualsivoglia attività, anche la più modesta , si faccia un minimo di analisi di ciò che accade a quelli che prima di noi l’hanno realizzata. Questo è stato fatto? O a Forlì raccontano panzanate. Abbiamo citato solo il caso di Forlì, ma vi assicuriamo che se vi fate un giro in rete 80% dei piccoli aeroporti italiani versa in queste condizioni se non peggiori.

Andiamo a Firenze per esempio, la città col più alto traffico di turismo culturale legato alle innumerevoli preziosità storiche che possiede. Non riportiamo neanche quello che succede, vi diamo il link e lo andate a leggere voi stessi. Clicca qui

Torniamo dalle nostre parti.

Punto uno: quasi tutti gli aeroporti importanti d’Italia distano dalla città più vicina almeno 50 minuti di auto. Quindi significa che se invece di pensare a progetti potenzialmente fallimentari, sarebbe il caso di potenziare le infrastrutture che ci collegano all’eroporto di Catania e di Palermo col tentativo di raggiungerli nei famosi 50 minuti o giù di lì (e sembra che le stiano facendo).
Punto due: ad oggi la Valle dei Templi ha una resa turistica molto, molto modesta, se si pensa al flusso turistico di Rimini/Riccione piuttosto che al turismo religioso di San Giovanni Rotondo.
Punto tre: questa è una domanda, non è che l’aeroporto serve per fare spiccare il volo a qualcuno, magari verso Roma?
Vi era un vecchio imperatore al quale, quando i suoi collaboratori dicevano ” maestà, il popolo insorge” Egli rispondeva ” fate una festa , si calmeranno”
Oggi succede che alla stessa domanda si risponde ” fate una manifestazione, si distrarranno”