magiI personaggi più importanti dell’epifania, ovvero i Re Magi, quest’anno non saranno al loro posto, sono stati sostituiti da  un cartello con la scritta: “Attenzione, si avvisa che quest’anno Gesù bambino resterà senza regali: i Magi non arriveranno perchè sono stati respinti alla frontiera insieme agli altri immigrati”.

L’insolito presepe provocatorio è stato allestito nella Cattedrale di Agrigento,  con il benestare dell’arcivescovo monsignor Francesco Montenegro, che in più occasioni è stato critico sui respingimenti.


L’idea è di Valerio Landri, direttore della Caritas diocesana. “E’ una provocazione – dice – un invito alla riflessione rivolta ai fedeli agrigentini e a tutta la comunità civile sul tema dell’immigrazione.

A Natale riflettiamo sul mistero dell’accoglienza di Gesù, ma non siamo disposti a incontrarlo nelle persone che vengono tutti i giorni, nei poveri, negli abbandonati, negli immigrati?. Non è una cosa polemica nei confronti della legge – precisa Landri – riteniamo che una legge ci voglia, che occorra una regolamentazione. Tuttavia la legge attuale con i respingimenti è ingiusta, perchè non consente di ascoltare la storia della gente, di verificare se ci sono i margini di accoglienza, di scoprire e valorizzare i doni che porta dentro ciascun uomo. Rifiutarsi di incontrare l’altro significa precludere la possibilità di ricevere l’altro in dono“.

Il presepe è stato allestito senza Magi la notte di Natale e “sarà smontato il giorno del Battesimo di Gesù, domenica prossima”.

L’arcivescovo, per otto anni direttore della Caritas italiana, è stato d’accordo poichè anche lui ritiene che sia necessario fare un esame di coscienza su come viviamo la nostra fede. È un invito alla riflessione – ribadisce Landri – su come potrebbe essere modificata la legge per evitare discriminazioni ed ingiustizie verso chi richiede asilo“.

La reazione della gente è stata di diverso tipo. “Alcuni hanno reagito positivamente e hanno riflettuto positivamente – conclude l’ideatore del presepe – altri si sono lamentati perchè hanno visto in questa scelta una sorta di rinuncia alla tradizione“.

Ma Landri assicura: “Le tradizioni vengono mantenute: l’anno prossimo i Magi ci saranno“.