Non per descrivere un quadro apocalittico ma sembra che Canicattì soffra di un male comune a molti centri abitati. Purtroppo in questi anni, si nota sempre di più una netta differenza tra le zone periferiche e il cosiddetto centro. La vita amministrativa sembra navigare verso grandi progetti economici e sociali, si accolgono in città Troupe televisive che che porterano, dicono, alla ribalta il nostro hinterland, tutto ciò distogliendo lo sguardo dalla quotidianità, quell’aspetto del vivere d’ogni giorno che, per quanto banale, è lo specchio di un sano vivere civile.
Le strade di Canicattì sono distinte, secondo il quartiere, di serie A o di serie B, secondo la logica della ricchezza. I primi, mattonati, puliti, degni quartieri residenziali, i secondi, da sempre inesistenti, occupati da auto e sporchi. I quartieri di nuova espansione sono l’esempio eclatante di uno stato di fatiscenza vergognosa. Ogni genere di sporcizia contribuisce a rendere impraticabile il transito pedonale. I pedoni, a causa dell’assenza di marciapiedi, spesso sono costretti a fare slalom tra i rifiuti e le auto parcheggiate.
La situazione non è migliore nelle piccole stradine che conducono al cuore del centro storico, lo spettacolo è dei più insulsi: cassettoni dell”immondizia che versano in condizioni vergognose, sporchi, maleodoranti, ricettacolo d’insetti e topi, che vegetano minando le condizioni di vita di chi vive e svolge un’attività nelle strade incriminate. Piccoli cumuli di materiale cartaceo, misto a rifiuti vari, troneggia negli angoli delle strade, come un cartellone pubblicitario.
Penso che per rendersi veramente conto della gravità di certe situazioni qualcuno degli amministratori dovrebbe vivere in queste strade, circondate dalla sporcizia, dove la gente deve fare i conti giornalmente con topi e scarafaggi. Il malcontento si estende ad altre zone di Canicattì, quali il Rione Villagino, dove alcuni residenti mi hanno chiesto di interessarmi del problema randagi. Bene, rispondo volentieri a questo appello poichè sono abituato prevenire i problemi e non a parlarne quando ormai è troppo tardi. E allora invito chi di competenza a recarsi nella zona per fare un sopralluogo al fine di verificare se effettivamente i cani presenti rappresentano un problema per l’incolumità dei residenti.
Guardiamo ai comuni limitrofi, come Campobello di Licata e Ravanusa, aree che hanno puntato, in primis, l’attenzione, sulla cura e l’ordine delle proprie città, conferendogli un aspetto molto gradevole, sia per il cittadino che per lo straniero. Canicattì una volta era famosa per L’Uva Italia ma adesso sembra più conosciuta per l’anarchia. Sembra che sia più importante preoccuparsi di apparire che essere, più che “La scomparsa di patò” in città bisognerebbe girare un nuovo reality per vedere come sopravvive la gente costretta a fare i conti con i mille problemi quotidani che sembrano tanto difficili da risolvere ma che forse basterebbe un pò di sensocivico in più, anche e soprattutto da parte dei cittadini.
Questo non vuol dire che esulo glia mministratori dal prendersi le loro responsabilità, tra poco più di un anno ci saranno le elezioni e allora non facciamo come al solito mille promesse da far cadere nel dimenticatoio subito dopo aver raggiunto i propri obiettivi, che ci si spenda davvero per il bene della città.
Il mio redazionale non vuole essere da monito, ma da stimolo a chi al momento ha l’onore e l’onere di amministare questa città. Personalmente, contnuerò a denunciare ciò che non va, sempre in prima persona senza nascondere la mia identità. Forse qualcuno avrebbe voluto che io uscissi di scena e devo dire che si è anche adoperato affinchè ciò potesse avvenire. Io sono ancora qui, in prima persona, a criticare gli amministratori quando c’è qualcosa che non va ed a difenderli quando qualcuno vorrebbe strumentalizzare altri tipi di situazioni. Le forzature, non portano lontano, prima o poi tutti i nodi vengono al pettine e a chi alle mie spalle mi accusa di fare il moralizzatore….risponderò in altre sedi. Ai vigliacchi ed agli infami, che ti colpiscono alle spalle quando non puoi difenderti, rispondo con un vecchio proverbio : dai nemici mi guardo io ma dagli amici mi guardi Dio….a buon intenditor poche parole. 












