Armati di guanti, rastrelli e tanta buona volontà, i volontari di Legambiente, Arci Servizio Civile ed Askavusa, insieme agli operatori della Riserva Naturale di Lampedusa ed agli utenti del Centro Diurno per disabili psichici del Dipartimento di Salute Mentale – ASP Palermo, hanno dato il via alla pulizia della suggestiva spiaggia di Cala Palme nel Porto Vecchio di Lampedusa, i cui lavori saranno completati sabato prossimo. “Si tratta di un sito che ricade all’interno della Zona di Protezione Speciale e che, pur trovandosi nell’area portuale di Lampedusa, non può essere fruito per lo stato di degrado ed abbandono in cui versa” – dichiara Giusi Nicolini, direttore della Riserva Naturale di Lampedusa e locale responsabile di Legambiente. Le grandi quantità di rifiuti presenti richiederanno altri interventi, ma già oggi circa metà della spiaggia è stata completamente ripulita dai rifiuti. L’intervento è stato realizzato completamente a mano e senza l’impiego di mezzi meccanici (usualmente impiegati per la pulizia “annuale” di questa spiaggia), che danneggiano gravemente gli ambienti sabbiosi, distruggendo la vegetazione presente, asportando grandi quantità di sabbia, senza peraltro riuscire a rimuovere tutti i rifiuti presenti. “L’evento di maggiore rilievo di questa giornata di tutela del territorio e di sensibilizzazione – dichiara ancora Giusi Nicolini – è stata la partecipazione degli ospiti del Centro diurno per disabili psichici dell’ASP di Palermo, accompagnati dal Tecnico di riabilitazione psichiatrica. Con questa importante agenzia territoriale stiamo avviando una collaborazione per il coinvolgimento di questi giovani nella cura del territorio e di alcune aree della Riserva Naturale, sia a fini terapeutici sia più in generale per il pieno inserimento nella comunità locale di preziose risorse umane” “L’auspicio più grande è che venga raccolto sia dalle istituzioni locali che da tutti i cittadini il messaggio di questa giornata e delle altre che abbiamo in programma – conclude Giusi Nicolini – Non si può accettare di vivere in un’isola sommersa dai rifiuti, occorre richiedere con forza la cura e manutenzione del territorio, ma nello stesso tempo occorre rimboccarsi le maniche, assumersi un impegno di cittadinanza attiva e soprattutto cominciare a modificare i nostri comportamenti quotidiani: Cala Palme viene sommersa dai rifiuti che sono stati abbandonati in mare e che il mare restituisce sulla spiaggia e dai rifiuti che fuoriescono dai cassonetti mal posizionati e mal tenuti. In più, se nessuno si preoccupa della manutenzione della spiaggia, il sito è destinato ad essere, come effettivamente è, una perenne discarica a cielo aperto”.