La questione morale sollevata a più riprese nel partito Italia dei Valori non accenna ad attenuarsi in Sicilia. L’avvocato agrigentino Massimiliano Musso è a un passo dall’espulsione dal partito per deferimento diretto del coordinatore regionale Sen. Fabio Giambrone. Il Collegio di Garanzia Regionale dovrà valutare alcune dichiarazioni di Musso pubblicate su Facebook. Musso è stato l’estensore e primo firmatario dell’istanza di annullamento, firmata da altri 280 tesserati e dirigenti locali, del Congresso Regionale Idv Sicilia. Una vicenda che potrebbe approdare nelle sedi giudiziarie.
Dichiarazione dell’Avv. Lillo Massimiliano Musso
Apprendo dai rumors della stampa che è stato aperto un procedimento disciplinare nei miei confronti per l’espulsione dal partito. Leggo che il coordinatore regionale Fabio Giambrone ha richiesto al Collegio Regionale di Garanzia di valutare mie frasi sconvenienti pubblicate su Facebook. Ho conferito telefonicamente con il presidente del Collegio di Garanzia, l’Avv. Di Franco, che mi ha confermato il procedimento a mio carico. Non ho molto da dire, dacché non mi è ancora pervenuta alcuna nota ufficiale.
Tuttavia, non intendo retrocedere nemmeno di un passo rispetto alla questione morale del partito in cui milito da molti anni e che ho sollevato ai massimi livelli locali, regionale e nazionale.
Infatti, è noto a Di Franco che sono l’estensore di una formale istanza di annullamento del congresso regionale siciliano, sottoscritta da oltre 280 tra tesserati e dirigenti locali del partito, la cui istruttoria non è ancora conclusa. Mentre si attende da Roma l’esito che potrebbe azzerare il coordinamento regionale e, automaticamente, lo stesso collegio di garanzia, Giambrone ha preso un’iniziativa che certamente non condivido, ma che rispetto e che anzi accolgo come opportunità di chiarimento definitivo sulla natura del partito di Di Pietro in Sicilia.
Ritengo di avere le carte in regola per portare chiarezza dinanzi ad un plotone di esecuzione, mi si passi la battuta, dispiegato nei miei confronti con kalashnikov caricati a salve.