La Procura della Repubblica di Palermo ha chiuso l’inchiesta su una truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale. Diciassete persone, fra titolari di farmacie e negozi di articoli sanitari delle province di Palermo, Trapani e Agrigento, stanno per ricevere l’avviso di conclusione delle indagini, preludio della richiesta di rinvio a giudizio.
L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dal sostituto Mautrizio Agnello. Gli indagati sono Casimiro Adriano Abbate, Sergio Alioto, Antonella Maria Pia Arcuri, Loredana Ciaccio, Vincenza Drago, Anna Facchetti, Antonino Ferro, Giuseppe La Cara, Daniela Lampasona, Maria Alba Micale, Giuseppe Modica, Michele Orlando, Rosario Daniele Spataro, Maria Tomasino, Valeria Viola, Nicola Virgilio, Rosa Maria Ricupati.
La truffa, secondo gli inquirenti, consisteva nell’applicazione di fustelle contraffate con il marchio Egosan della ditta Santex di Sarego, in provincia di Treviso (all’oscuro della truffa e parte offesa dell’inchiesta a cui ha conrtibuito) alle autorizzazioni per la fornitura di dispositivi medici per l’incontinenza urinaria. Uno strategemma che avrebbe consentito agli indagati di ottentere indebitamente dallo stato rimborsi per 200 mila euro.
Se la truffa non fosse stata scoperta in tempo, il danno avrebbe superato i due milioni di euro. Nei giorni scorsi gli investigatori hanno individuato a Messina la centrale che smistava le fustelle false. I carabinieri del Nas hanno perquisito uno deposito di prodotti farmaceutici nella città dello Stretto.












