Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta del sindaco di Palma Montechiaro Rosario  Bonfanti in merito alle demolizioni delle case abusive della città del Gattopardo.

“Sono il sindaco di Palma di Montechiaro e mi sono insediato nel mese di giugno 2010. Subito dopo il mio insediamento sono stato costretto ad affrontare il grave problema dell’abusivismo edilizio. La città di Palma di Montechiaro è tristemente nota in Italia e all’estero per essere stata il simbolo, in negativo, dell’abusivismo edilizio. Fino al 2005 il Comune era privo di piano regolatore ed i cittadini, molti mediante le rimesse provenienti dai familiari emigrati all’estero e/o i risparmi conseguiti mediante il duro lavoro in agricoltura, hanno provveduto a realizzare il sogno di ogni italiano medio: la costruzione della casa di abitazione ove potersi rifugiare al termine di una vita e di una giornata lavorativa, costellata di sacrifici e rinunzie quotidiane.

Tale desiderio si è, purtroppo, scontrato con la dura realtà della carta ed il Comune ha dovuto assicurare il rispetto della legalità, le cui conseguenze sono ricadute sui beni oggetto di tanti sacrifici e questo per la mancanza della capacità di concretizzare di noi classe politica. Mi scuso per la mia esternazione e continuo la mia esposizione, ma purtroppo spesso le mie viscere hanno il sopravvento sulla terzietà ed imparzialità di soggetto rappresentante tutta la collettività di Palma di Montechiaro. L’Amministrazione della mia città ha provveduto ad adottare gli atti consequenziali per sopprimere tale abusivismo arrestandosi, per la gran parte dei casi, alla fase della trascrizione dei verbali di inottemperanza. Adesso l’Ente, su sollecitazione dell’Assessorato Regionale dell’Urbanistica il quale ha interessato la Sezione Regionale della Corte dei Conti, si trova nella triste condizione di dovere distruggere tale patrimonio, frutto spesso di un lavoro duro ed ingrato e/o a richiederne l’affitto, in un momento di grave crisi economica. Inquadrando la problematica nel contesto giuridico, la giurisprudenza ha creato, di fatto, un nuovo istituto: la sanatoria giurisprudenziale. Allorquando un immobile, abusivo al momento della costruzione, sia divenuto successivamente conforme allo strumento urbanistico la stessa, per un principio di economicità e di giustizia sostanziale, ne sospende l’abbattimento, sulla scorta del fatto che il cittadino il giorno dopo l’abbattimento potrebbe richiedere la concessione che  dovrebbe essere rilasciata dall’ufficio tecnico.

I giudici hanno deciso ma la classe politica, il cui compito è di anticipare lo spirito dei tempi, ha il compito di riempire i vuoti normativi con decisioni chiare e tempestive. La mia costernazione è stata grande allorquando ho appreso dalla stampa specializzata che il Consiglio dei Ministri con Decreto Legge n.62/2010 ha stabilito di sospendere le demolizioni nella Regione Campania.

Chiedo alle SS.LL.: che senso ha tutto questo?

Allora mi sono deciso a scrivere, con veemenza, per rappresentare gli interessi della mia collettività. Molti degli immobili acquisiti e per i quali manca a tutt’oggi la dichiarazione di pubblica utilità da parte del Consiglio Comunale, e degli altri per i quali occorre il completamento della istruttoria da parte dell’ufficio tecnico, sono conformi alla data odierna per buona parte allo strumento urbanistico. Inoltre,  l’Ente, per i tagli consistenti dei trasferimenti statali e regionali, non ha i soldi per assicurarne l’accatastamento. L’acquisizione di un patrimonio considerevole di immobili non è compatibile con l’attuale organizzazione dell’Ente: le risorse finanziarie non consentiranno nel caso della dichiarazione di pubblica utilità da parte del Consiglio Comunale, di effettuare anche la minuta ed ordinaria manutenzione, tralasciando ogni altra valutazione sulla loro consistenza strutturale, condizioni ignote a questo Ente.

E’ opportuno un esplicito pronunciamento da parte delle SS.LL. ed in tale senso richiedo ai colleghi Sindaci di creare un coordinamento per esporre, in modo più compiuto, le accennate problematiche. Agli organi politici nazionali e regionali richiedo un incontro urgente e l’inserimento delle problematiche in materia di abusivismo dei comuni siciliani nel nuovo decreto legge e/o nella legge di conversione del D.L. n.62/2010, stante il principio di pari dignità ed opportunità dei cittadini anche della mia regione. Al Sig. Presidente e ai signori assessori e Consiglieri regionali richiedo l’emanazione di una legge regionale che restituisca dignità al popolo siciliano e di rappresentare le nostre povere e desolate comunità presso il Governo Centrale, nel continente. Al Sig. Prefetto e al Sig. Questore richiedo la convocazione urgente di un comitato permanente dell’ordine e della sicurezza pubblica per i problemi inerenti, nonché di volere rappresentare il mio stato di disagio presso i Ministeri competenti.

Il Sindaco

Rosario Bonfanti