Dopo sette mesi Domenico Timoneri, uno dei numerosi figli dei coniugi Rosa e Antonino Timoneri, uccisi barbaramente a coltellate dentro casa rompe il silenzio e parla di quella tragedia. “Come quasi tutti i miei fratelli vivo all’estero – dice uno dei figli più giovani della coppia – sono tornato a Licata per un breve periodo ed è come se nulla fosse successo.
I miei genitori non avevano mai fatto male a nessuno, però sono stati uccisi barbaramente e i loro assassini sono ancora in libertà, mi chiede perché”. Domenico Timoneri ha una sua tesi circa la morte dei genitori ma preferisce tenerla per se, “Abbiamo rispetto nel lavoro che sta portando avanti la polizia, anche con noi mantengono un riserbo strettissimo, non parlano e non ci rivelano nulla sulla indagini, la casa di via Marotta è ancora sotto sequestro e non possiamo entrarvi, speriamo che presto si giunga ad individuare i responsabili della morte di mio padre e di mia madre”. Sin dall’inizio il riserbo delle forze dell’ordine è stato strettissimo, le indagini vanno avanti, coordinate dalla squadra mobile di Agrigento con l’ausilio del personale del commissariato di Licata. “Aspettiamo con pazienza ma vorremo vedere dietro le sbarre gli assassini dei nostri genitori – dice Domenico che aggiunge – certamente ci attendevamo una maggiore presenza da parte del comune di Licata e dai suoi rappresentanti istituzionali. Dopo il funerale, il sindaco, il suo vice ed alcuni assessori ci assicurarono tutto il loro sostegno, anche morale data la tragedia che ci aveva colpito. Non abbiamo mai ricevuto neppure un telegramma di vicinanza. Evidentemente – dichiara amaramente Domenico Timoneri – anche in quella occasione qualcuno non perse occasione per fare passerella”. Parole amare quelle di Domenico Timoneri, forse dettate dalla rabbia e dal silenzio calato sulla vicenda. “Da sette mesi a questa parte – dichiara ancora uno dei figli della coppia – abbiamo notato solo la vicinanza dei rappresentanti di un’emittente televisiva locale che si è resa protagonista di un corteo di solidarietà in memoria dei nostri genitori, ma dal comune nessun segnale, nemmeno di vicinanza o di solidarietà e questo non è giusto”. Antonino Timoneri e Rosa Di Miceli furono trucidati nel pomeriggio del venti ottobre scorso mentre si trovavano nella loro abitazione di via Marotta. Oltre venti le coltellate sferrate sul corpo dell’uomo, almeno sei quelle necessarie per uccidere Rosa Di Miceli. La tragedia, sul momento sconvolse la città, oggi però nessuno, o quasi, ne parla più.
Fonte licatalive24.it
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