Una delle sue più grandi passioni era la moda, così i genitori hanno deciso di assecondarla: l’11 giugno alle “Ciminiere” di Catania, all’interno del cartellone del MADEINMEDI 2011, sfilerà la “Sinfonia n°1”, la prima collezione del licatese Antonio Attisano, scomparso lo scorso dicembre all’età di sedici anni

«Il meglio deve ancora venire»: una carpetta ben nascosta, con tutti i suoi disegni, oltre duecento schizzi, modellini, su fogli preparati ad hoc oppure di fortuna. Questo è il tesoro, adesso venuto alla luce, di Antonio Attisano, il sedicenne licatese prematuramente scomparso il 19 dicembre 2010.

L’11 giugno 2011, la sua “Sinfonia n°1” sfilerà per la prima volta sulla passerella del MADEINMEDI, la settimana della moda e del design del Mediterraneo, al Centro fieristico e Culturale “Le Ciminiere” di piazzale Asia, a Catania. «Antonio non era bravo nel disegno: tentava di rappresentare una casa e ne veniva fuori un uovo, ma quando si trattava di abiti la sua mano si trasformava. I tratti sono decisi, senza sbavature, senza tremori», ha raccontato Giuseppe Attisano, il padre del ragazzo.

Un talento nascosto, quello di Antonio, di cui nessuno era a conoscenza: «Non lo sapeva nessuno, né gli amici né noi. In fondo, i suoi figurini erano bozze su ritagli, bigliettini. Era bravo sul serio.»

Che talentuoso lo fosse l’ha confermato anche Marella Ferrera, che ha consigliato ai genitori di Antonio di rivolgersi a Gabriella Ferrera, la presidente dell’Accademia Euromediterranea. Una serie di incontri e di racconti che hanno portato alla decisione finale: gli abiti di Antonio sarebbero stati realizzati e sarebbero stati mostrati al pubblico durante il più importante evento dedicato alla moda e agli stilisti emergenti.

«Una passione come la sua andava assecondata», ha spiegato il dott. Attisano, che ha continuato: «Scriveva libri, poesie e saggi, parlava quattro lingue, suonava il pianoforte, adorava Chopin ed era amico di tutti. Oltre a tutto questo, la sua sorellina ci ha fatto vedere quella carpetta coi disegni, e noi non abbiamo potuto non rimanere particolarmente stupiti dalla cosa».

Otto modelli che si ispirano a Coco Chanel, e che sono soltanto i primi di una serie di abiti che saranno realizzati in futuro, anche grazie a una borsa di studio che la Fondazione Antonio Attisano, che deve ancora nascere, devolverà ogni anno a un giovane stilista che si impegnerà a reinterpretare e creare i capi disegnati da Antonio.