Dopo il voto di sfiducia del consiglio comunale di Campobello di Licata che ha congedato l’ex primo cittadino Michele Termini, non si fanno aspettare gli interventi del mondo politico, una nota del Dipartimento Enti locali dell’UDC, il partito di appartenenza dell’ex sindaco, così commenta il voto: “La chiusura anticipata del mandato amministrativo a Campobello di Licata con la sfiducia a Michele Termini dimostra una gravissima crisi culturale di ampi settori del Consiglio Comunale Campobellese.
Michele Termini ha amministrato con competenza e con vibrante vena moralizzatoria, al cospetto di un Consiglio Comunale sfascista, all’interno del quale hanno avuto buon gioco seguaci dei soliti “capetti”.
Vigliacco il gesto per la tempistica usata.
Campobello di Licata perde al momento una occasione di buona amministrazione e si consegna nuovamente ad un commissariamento regionale.
Siamo certi che gli ispiratori di questa egoistica soluzione, in barba agli interessi veri della cittadina, saranno presto vergognosamente penalizzati dai campobellesi”.
Di diverso tenore invece il comunicato del coordinamento cittadino del MpA: “È finita. Con la sfiducia a Michele Termini si chiude per Campobello una pagina di storia che verrà ricordata come la più buia della nostra città”. Così commenta il Commissario cittadino Mpa, Gianluca Falsone, e continua: “Alle ultime elezioni Amministrative anche noi avevamo puntato su un giovane ed ambizioso Sindaco sperando di poter far leva sul dinamismo, innovazione e voglia di fare, doti e virtù che dovrebbero contraddistinguere ogni giovane, specie se con la passione della politica; ecco perché avevamo puntato su Termini. Ci siamo , invece, subito scontrati con un personaggio giovane anagraficamente ma vecchio nel suo intelletto e nel gestire la cosa pubblica del tutto incapace a rispondere alle reali esigenze di una comunità, aggrappato a vecchie logiche di potere e di attaccamento alla poltrona tradendo di fatto ogni aspettativa di rinascita. Non ci aspettavamo voli pindarici di chissà quale sorta, capiamo bene che l’amministrazione di un piccolo comune come il nostro non può di certo creare politiche di riforme per la creazione di migliaia di posti di lavoro o riforme strutturali di welfare ma una politica improntata sulle esigenze locali mirate a garantire ogni servizio essenziale volti a garantire una migliore qualità di vita. Nascondersi dietro la solita solfa del “non ci sono soldi” non è e non può essere un attenuante di garanzia, è chiaro, che un buon amministratore oggi non può solo sperare di fare cassa aspettando trasferimenti statali o regionali ma attraverso una politica anche impopolare capace di interrompere vecchi schemi consolidati. Certamente l’esperienza Termini è stata una lezione per tutti, in particolar modo per chi oggi si candida alla governance della città, la politica è cambiata, fare il Sindaco non può essere l’aver coronato il proprio sogno nel cassetto ma semplicemente spendersi per cercare di garantire alle generazioni che verranno e ai nostri figli un futuro migliore. Siamo pronti a ripartire con quanti vorranno sottoscrivere un serio programma Politico-Amministrativo partendo dalla base delle forze politiche che hanno avuto il coraggio di interrompere l’esperienza Termini costituendo un cartello tra forze moderate, riformiste e con vocazione territoriale che in parte rispecchia il quadro politico regionale costituito da MpA – FLI e PD”.
Mentre Giuseppe Sferrazza del PD fa una cronostoria dell’attività improduttiva dell’amministrazione di Campobello di Licata:”Forse non tutti ricorderanno i risultati amministrativi, 219 candidati di cui 108 schierati con Termini, 4124 voti di coalizione e 3407 voti per il Sindaco, un risultato straordinario determinato dalle liste in suo appoggio non confermato dalle sue preferenze (-700 voti rispetto ai voti di coalizione), un risultato confermato al ballottaggio con 3990 voti.
Fin da subito tuttavia l’Amministrazione si è rivelata non all’altezza del compito con i primi problemi legati all’attribuzione della delega di Vice Sindaco ed all’elezione del Presidente, cariche promesse a più persone.
Subito nella seduta del 3 agosto l’Amministrazione andò sotto, ricordate tutti il discorso del Sindaco sulla schiena dritta. Da quel momento inizia il valzer dei gruppi consiliari ed il cambio degli assessori.
Si inizia nel mese di novembre del 2009 con l’Assessore Pitruzzella ed il ritiro della delega al Vice Sindaco Farruggio per attribuirla all’Assessore Terrana.
Continua nel mese di marzo del 2010 con l’abbandono di Farruggio e la nomina di Asaro ed ancora nel mese di febbraio di quest’anno con la fuoriuscita di Terrana, Burgio ed Asaro e la nomina di Lo Curto, Aronica ed Incardona e con la delega a quest’ultimo della carica di Vice Sindaco, per culminare nel mese di settembre con la nomina di Pirrera (eletto tra le file dell’opposizione) e Turco, in sostituzione di Mulè e Lo Curto.
Nel frattempo tanti cambiamenti dei gruppi consiliari. Inizialmente 7 gruppi consiliari.
Dal punto di vista progettuale il programma elettorale di Termini è rimasto lettera morta come abbiamo avuto modo di dimostrare nella seduta dello scorso mese di giugno quando il Sindaco ha presentato finalmente la relazione sui primi 18 mesi di attività.
In questi due anni e mezzo è stato fatto poco o nulla, l’unica risposta che è arrivata è la chiusura della Piscina, del Centro Diurno, l’anarchia negli impianti sportivi, la mancata riorganizzazione dell’apparato amministrativo e tanto altro ancora.
Vi ricordate i proclami in campagna elettorale, la RSA, la strada per rinascere, nulla di tutto ciò, solo divisioni ed incertezze amministrative.
Si è chiusa una fase, il discorso del Sindaco non è stato all’altezza, noi volutamente abbiamo tenuto un profilo basso, avremo modo di esternare le nostre considerazioni nelle prossime settimane.
Comincia la campagna elettorale con una nuova leggere elettorale, voteremo infatti con il turno unico proporzionale e dunque addio al ballottaggio.
Altra novità il voto confermativo al Sindaco ovvero non basta più votare il Consigliere comunale, è necessario rivotare nella stessa scheda anche il Sindaco e poi è necessario assicurare almeno il 30% di presenza di donne nelle liste.
Molti mi dicono che questa è una mia rivincita, non la penso così anche perché la vita di un Comune deve essere svincolata dai destini personali di ciascuno di noi.
Io personalmente avevo scelto di fare una campagna elettorale senza nessuna promessa e senza compromessi, la Città ha deciso diversamente e ne ho preso atto. Sono stato eletto Consigliere ed invece di abbandonare tutto ho svolto il mio compito con il massimo dell’impegno, dedicando tempo, tanto tempo.
Spero di essere stato all’altezza del compito affidatomi.
Ridiamo la parola agli elettori ed anche a quelle persone che sono rimaste fuori dallo scenario politico, che avranno la possibilità di rifarsi, non so se al nostro posto avrebbero votato la sfiducia, noi lo abbiamo fatto in maniera convinta anche perché al Paese serve una nuova guida amministrativa ed una nuova compagine amministrativa.”
Il gruppo apolitico Pro-Campobello ha realizzato il video dell’intera seduta consiliare che vi proponiamo, un grazie ai ragazzi e alle ragazze del gruppo che con serietà e professionalità e impegno hanno dimostrato che Campobello di Licata è ancora viva:
PRO-CAMPOBELLO: SFIDUCIA TERMINI – Parte 1: Accascio legge la mozione di sfiducia
PRO-CAMPOBELLO: SFIDUCIA TERMINI – Parte 2: Interventi di Sferrazza, Grova e del Sindaco
PRO-CAMPOBELLO: SFIDUCIA TERMINI – Parte 3: Interventi di Nigro e Lombardi
PRO-CAMPOBELLO: SFIDUCIA TERMINI – Parte 4: Intervento di Gaetano Ragusa
PRO-CAMPOBELLO: SFIDUCIA TERMINI – Parte 5: Interventi di Intorre e Vinci
PRO-CAMPOBELLO: SFIDUCIA TERMINI – Parte 6: Votazione e approvazione della sfiducia del Sindaco
Nota del Gruppo Pro-Campobello
Dopo due anni e mezzo di amministrazione, il Sindaco Michele Termini di Campobello viene sfiduciato da 13 Consiglieri Comunali su 20. Il consiglio comunale è stato celebrato in una piccolissima sala del Centro Polivalente, impedendo di fatto a centinaia di cittadini, rimasti fuori dalla sala stracolma, di assistere alla discussione della sfiducia. Il gruppo Pro- Campobello, dopo aver chiesto formalmente l’autorizzazione al Presidente del Consiglio Giuseppe Vinci di effettuare le riprese, rende pubblica la seduta consiliare, sia per dare a tutti la possibilità di ascoltare ciò che si è detto, sia per una questione di “testimonianza storica” di un evento così rilevante per la politica campobellese.
Gli interventi dei consiglieri di opposizione hanno tenuto un bassissimo profilo, evitando di attaccare direttamente il Sindaco e l’amministrazione, ma limitandosi a leggere la mozione depositata e dichiarando l’intenzione di voto. Il consigliere Grova, visibilmente scosso e commosso, ha sancito il fallimento di questa amministrazione e dei consiglieri che la appoggiavano e, a nome anche del consigliere Sciortino con il quale forma il gruppo del FLI, ha confermato l’intenzione di approvare la mozione di fiducia che avevano firmato. I consiglieri di opposizione Vella e Ragusa del movimento Campobello Libera si sono astenuti: non erano favorevoli alla mozione poichè non sono stati coinvolti alla presentazione della stessa e non erano contrari poiché non facevano parte dell’Amministrazione, quindi hanno deciso di non incidere in alcun modo sull’esito e tirarsi fuori dai giochi.
La votazione si è conclusa con 5 voti contrari (Terranova, Cani, Nigro, Vinci M.S., Lombardi), 2 astenuti (Ragusa e Vella) e 13 favorevoli, i firmatari della mozione (Accascio, Falsone, Gammacurta, Grova, Intorre, Montaperto, Picone, Puntarello, Rizzo, Sciortino, Sferrazza, Turco, Vinci Giuseppe). E’ stata quindi approvata la sfiducia del Sindaco e di fatto adesso Campobello di Licata non ha più un’amministrazione eletta e si attende la nomina del commissario ad acta che ne farà le veci fino alle prossime elezioni. Si riparte da zero: i problemi sono enormi e a farne le spese sono sempre i cittadini.
Adesso, oltre a sperare, possiamo (continuare o cominciare ad) impegnarci per rendere migliore la nostra città. Ci auguriamo che la classe politica campobellese dimostri di essere migliore di ciò che si è evinto in questi anni. Ci auguriamo che i prossimi amministratori facciano tesoro degli errori commessi e si prendano cura degli interessi della collettività e non del singolo cittadino che gli ha concesso il voto. Ci auguriamo di poter godere al meglio della nostra bella cittadina, imbruttita negli anni dalla mala gestione. Ci auguriamo di vedere più persone che partecipano attivamente al miglioramento della nostra comunità; meno persone che superficialmente sputano sentenze e giudicano gli altri; meno persone che ci dicono “bravi continuate così” e poi ci lasciano soli e più persone disponibili ad aiutarci.
Auguriamo, infine, ai nostri concittadini un anno sereno, dignitoso e ricco di soddisfazioni.
Il gruppo Pro-Campobello
Video intervista realizzata da Tele Radio Canicattì:
Come redazione non entriamo nel merito delle dichiarazioni, ma ci preme ricordare, per coloro che hanno festeggiato, che una mozione di sfiducia è un atto estremo, di fatto la sconfitta della democrazia, adesso c’è da ricostruire dalle “macerie” e la strada è in salita.