Ormai è quasi una certezza: sono destinati alla chiusura gli uffici giudiziari presenti a Canicattì. Immediata sarà la chiusura dell’ufficio del Giudice di Pace, salva la possibilità di celebrazione di alcuni processi penali presso la sede “originaria” di Canicattì per un limitato termine temporale (limite massimo sei mesi). Successivamente ogni procedimento sarà devoluto alla competenza del Giudice di Pace di Agrigento. Secondo lo schema di decreto legislativo recante: “Revisione delle circoscrizioni giudiziarie – Uffici dei giudici di pace, a norma dell’articolo 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011, n. 148”, pubblicato ieri sul sito del ministero della Giustizia, sono destinati alla chiusura l’ufficio del Giudice di Pace di Canicattì che sarà accorpato a quello di Agrigento (insieme a quelli di Aragona, Cammarata, Casteltermini, Cattolica Eraclea, Favara, Licata, Palma di Montechiaro e Ravanusa). Per ciò che riguarda il Tribunale, non c’è ancora nulla di certo, ma il recente spostamento di tutti i processi affidati al Giudice Monocratico “togato” ad Agrigento, non lascia ben sperare. Alla riorganizzazione degli uffici giudiziari, secondo il citato schema di decreto legislativo, si assocerà anche la rimodulazione del personale in servizio presso gli uffici con accorpamento del 50% del personale presso le sedi “centrali” dei Tribunali e del rimanente 50% presso la sede “centrale” del Giudici di Pace. Inevitabili i disagi (e gli incrementati costi) per l’utenza, per il personale e per gli avvocati. Sulla questione relativa alla chiusura degli uffici giudiziari canicattinesi, nei mesi scorsi, era anche intervenuto il senatore Giampiero D’Alia, inviando un’interrogazione al ministro della Giustizia su sollecitazione del coordinamento Udc di Canicattì rappresentato dall’avvocato Paolo Ingrao, per scongiurare l’ interruzione degli uffici giudiziari presenti sul territorio di Canicattì. La Città di Canicattì ha pagato un altissimo tributo di sangue nella lotta alle organizzazioni criminali. Si ricorda che essa ha, infatti, dato i natali al giudice Rosario Livatino e al giudice Antonino Saetta. Le voci che negli ultimi tempi erano sempre più presenti negli uffici giudiziari, riguardanti la chiusura del tribunale di Canicattì, adesso sono diventati una realtà. Anche il partito democratico di Canicattì, si è impegnato nella lotta contro la chiusura del tribunale invitando in città il senatore Lumia per incontrare gli operatori della giustizia, al fine di rappresentare il proprio impegno e quello del partito democratico diretto a scongiurare la paventata chiusura di tale importantissimo presidio di legalità. Il segretario cittadino del Pd, Antonio Cani, ritiene che la chiusura, disposta dal governo di centro-destra, arrecherà un gravissimo danno al prestigio ed alla economia della nostra Città.