Patate arrivate dalla Francia, ma forse coltivate in Africa, e pistacchi iraniani: prodotti spacciati per made in Sicily ma in realtà provenienti da altri Paesi. Sono stati trovati nei mercati agroalimentari di Palermo e Catania nel corso di un’operazione condotta per tutelare la denominazione d’origine dei prodotti agricoli siciliani. Sono intervenuti per esaminare la tracciabilità 50 agenti del corpo forestale della Regione nelle due città che sin dall’alba hanno effettuato controlli e sequestri negli stand dei mercati.
“I controlli continueranno anche nei prossimi giorni, i sequestri di queste ultime ore, che sono di centinaia di chili, ancora non sono stati quantificati nel dettaglio”, ha detto in una conferenza stampa il comandante del Corpo Forestale, Pietro Tolomeo.
“I risultati purtroppo confermano – ha affermato il presidente della Regione, Raffaele Lombardo – che in mancanza di controlli alla frontiera questi prodotti arrivano nei nostri mercati intaccando anche le tasche dei nostri agricoltori e commercianti”.
Lombardo ha ribadito a tal proposito la “ferma contrarietà alle misure di liberalizzazione per i prodotti agricoli e ittici contenute nell’ipotesi di accordo tra Unione Europea e Marocco in esame alla Commissione Europea”.