La presente per comunicare la grave ed insostenibile situazione gestionale in cui si è venuta a trovare la Dedalo. La ditta Catanzaro Costruzioni, nel tentativo di recuperare il suo legittimo credito,  ha avviato  procedure di pignoramento, anche presso terzi, ed ha reso indisponibile l’intera risorsa  finanziaria presente sui conti correnti e sui flussi in arrivo dai Comuni.
L’inibizione di tutte le disponibilità finanziarie della Dedalo non consente di pagare alcunché (carburanti, bollette, etc) e si ha pertanto, la ragionevole certezza che il servizio entro uno o due giorni si bloccherà in automatico, con le conseguenze igienico-Sanitarie che si possono immaginare.
In tal senso, il sottoscritto, per fronteggiare la nascente emergenza e scongiurare i disservizi, ha convocato delle riunioni nei. giorni 24 e 25 u.s., con tutti i Sindaci/Soci, per individuare una possibile via d’uscita.
Dalle dette riunioni è emersa una proposta, da sottoporre alla Catanzaro, in ragione della quale gli si vorrebbero trasferire le somme accertate dai singoli Commiisari ad Acta, nominati dalla Regione per recuperare i crediti della Dedalo nei vari Comuni Soci.
In particolare si farebbe riferimento al  recupero del credito che il dott. Giuseppe Carapezza ha accertato nel Comune di Licata, pari ad euro 1.500.000 (somma che il Comune di Licata ha in parte versato, mentre altre 900.000 euro sarebbero da versare in rate).
Nei predetti incontri i Comuni hanno manifestato di avere grossi problemi  strutturali di disponibilità finanziaria, connessi ai ritardati trasferimenti da parte della Regione e dello Stato, che non consentono di saldare le rispettive posizioni con Dedalo nei tempi dovuti.
Per questa ragione, ritenendo che la Società non doveva e non può essere privata, in ogni caso di  quelle poche risorse minimali disponibili per assicurare il servizio pubblico essenziale, si chiede un tempestivo intervento straordinario della Struttura per  l’Emergenza Rifiuti o del Dipartimento, finalizzato ad assicurare anche tramite le anticipazioni di cui agii artt. 45 e 46 della L.R. n.11 del maggio 2010, per le quali la scrivente Società aveva avanzato richiesta in data 23.05.2012, che, in forma-impignorabiie, dovrebbero essere trasferite con la Massima urgenza alla Società.
In alternativa, si potrebbe valutare l’ipotesi di un intervento sovraordinato che limiti l’efficacia del provvedimento dell’Autorità Giudiziaria, che con l’atto di pignoramento ha bloccato completamente l’operatività della Società, gestore del pubblico servizio nei sette comuni.
Rosario Miceli