“Alfano l’ho inventato io. Quando l’ho conosciuto non era nessuno, l’ho scelto, candidato alle regionali e gli ho messo in mano Forza Italia all’Ars, stava sempre con me.
Poi, quando Berlusconi mi chiese un ragazzo che gli facesse da assistente glielo portai…”. Sono parole di Gianfranco Miccichè, candidato presidente per le elezioni in Sicilia, in una intervista al Corriere della Sera in cui parla delle polemiche col Pdl e di come è arrivato a essere il leader di Grande Sud. “So di essere la persona più odiata da Alfano – continua – Cosa peraltro ricambiata. Devo ancora capire che cosa gli ho fatto…”.

Poi Miccichè parla degli anni dal 2001 al 2006: “Quando ero viceministro dell’Economia e ministro della Coesione territoriale, cioè del Mezzogiorno, camminavamo in mezzo a cantieri aperti. In pochissimi anni abbiamo finito la Palermo-Messina, fatto la Siracusa-Catania e la Caltanissetta-Agrigento. Abbiamo ridotto il gap con il Nord e abbiamo dato l’acqua a Palermo ed è merito mio e di Cuffaro. Perché gli si può rinproverare tutto a Totò, tranne di essere uno che non faceva le cose. Purtroppo aveva intorno gente terrificante. Non sono andato a trovarlo in carcere? No, ci ho pensato più volte. Lo avevo attaccato molto negli ultini tempi. Comunque è lì perchè paga per tutti. Paga per essere siciliano”.

Poi Miccichè si sofferma sulla fine della “Età dell’oro” in Sicilia: “Iniziò Padoa-Schioppa smantellando il Dipartimento per il Mezzogiorno. Ma fu Tremonti a massacrarci. Non sopportava che si dessero soldi al sud. Avevamo prospettive bellissime e ci fu tolto tutto. Oggi camminiamo nella desolazione dei cantieri chiusi”.

“Lo fece per cattiveria – continua Miccichè al Corriere della Sera – Tolse un miliardo a noi per pagare le multe delle quote latte della Padania. Gli dissi: ‘Sei matto?’ e lui mi rispose ‘Tanto voi non sapete spenderli’. Chiunque conosca i meccanismi dei fondi europei sa che si fermano prima di tutto a Roma. Quelli dell’Agenda 2000 furono usati favolosamente bene. I siciliani lo sanno. Per questo mi voteranno. Lo faranno perché non ne possono più di dover fare 24 domande per mettere dei pannelli fotovoltaici”.

Sul rapporto con Lombardo dopo anni di insulti: “Mi aveva dato del drogato? Mi ha chiesto scusa. Diciamo che abbiamo caratteri forti. Che siamo un po’ matti”. Di Beppe Grillo dice che “da quando è arrivato è cresciuto molto, al punto che credo che siamo un po’ tutti, punto più punto meno, alla pari”. Di Rosario Crocetta: “Poteva fare la campagna su come ha amministrato Gela e invece si attacca solo all’antimafia”. Quindi Nello Musumeci: “Va a dire in giro che lui non stava con Cuffaro. Vero, ma perché voleva un posto nel listino e gli dicemmo no: con lui Alfano ha sbagliato di nuovo. Nello è di Catania, come Lombardo e i palermitani due catanesi di fila non li voteranno mai”.