Ragazze nigeriane, ghanesi e somale, per lo più minorenni fatte arrivare sulle coste agrigentine e poi smistate e inserite nel mondo della prostituzione. Come riporta il quotidiano “La Sicilia”, la Provincia di Agrigento sarebbe uno dei principali crocevia del traffico di queste giovani donne costrette a vendere i propri corpi sui marciapiedi italiani o all’interno di case da appuntamento. La nuova tratta del sesso è stata portata alla luce dalla Polizia nel corso di un’operazione, eseguita alcuni giorni fa, e che ha permesso l’arresto di tre cittadini nigeriani, due donne e un uomo, fermati tra Roma e Verona. Gli investigatori hanno scoperto che i soggetti coinvolti spesso ricorrendo a cosiddetti riti “woodo”, costringevano le giovani donne a prostituirsi e per indurle ad una sottomissione fisica e psicologica. In particolare tale ‘Madame Esther’, gia’ indagata per aborto clandestino, risulta essere uno dei personaggi chiave del gruppo tanto che, attraverso un altro connazionale, residente a Verona, ha cercato di indurre alla prostituzione, facendole fuggire da un centro di prima accoglienza di Agrigento, con inganni e raggiri, anche altre ragazze minorenni nigeriane. E negli ultimi anni in tutta la provincia sono state numerose le ragazze nigeriane, soprattutto minorenni, che inserite in case-famiglia e strutture di accoglienza, non sia hanno più notizie. Fuggite o come si ipotizza, aiutate a fuggire, per avviarle per conto di organizzazioni criminali al mestiere più vecchio del mondo. La capacità di agire in silenzio, di non essere fonte di allarme sociale, di nascondere anche ai propri “manovali” la reale entità dei traffici, permette a questi gruppi criminali di rendere invisibile il livello organizzativo. Secondo quando si è appreso da un operatore di una comunità che da anni opera nella nostra provincia, anche nella città dei templi ci sarebbero ragazze nigeriane che si prostituiscono, forse proprio in quel contesto che fa capo ad un’organizzazione che gestisce il traffico e lo sfruttamento della prostituzione. La nostra città diventa sempre di più terra appetibile per la criminalità organizzata in fatto di sfruttamento della prostituzione, un fenomeno decisamente in aumento. Si perché è proprio questa la parola chiave: sfruttamento. Gli ultimi fatti di cronaca portano alla luce una piaga sociale di cui nemmeno la nostra città esce indenne, anzi il giro di prostituzione in Agrigento sembra essere al centro di giri nazionali ed internazionali che vedono la criminalità organizzata interessata agli affari che derivano dal mercato del sesso. Non solo nigeriane, soprattutto le squillo arrivano dal Sud America. Il lavoro delle forze dell’ordine e delle procure va verso questo senso, scongiurare tali sodalizi criminali che, tramite un esercito di complici, adescano donne in miseria, nei loro paesi senza futuro, e una volta arrivate in Italia con una prospettiva di vita migliore, vengono senza scrupolo costrette a vendere il loro corpo con il fine di far arricchire i loro padroni. Funziona così, un’attività imprenditoriale senza rispetto che ci fa sottolineare anche il lato umano di tutte queste vicende. Probabilmente Cindy Vanessa Candelo Arroyo, la bella prostituta deceduta in via Damareta, faceva parte di questo squallido mondo.