Il discorso del presidente Crocetta in aula ha suscitato le reazioni dei partiti che per voce deli loro capigruppo all’Ars hanno espresso chiaramente le loro posizioni. Non sono mancate le scintille, sopratto quando ha preso la parola Nello Musumeci, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione alle ultime elezioni..

“Signor presidente, lei sembra un personaggio scappato dalle pagine di un libro di Pirandello: riesce ad essere contemporaneamente un sanculotto giacobino e un consumato Doroteo. E lo dico con il rispetto che porto per la sua carica, più che per la sua persona. Dopo due mesi che lei è nel pieno dei suoi poteri, ci saremmo aspettati qualcosa di più della rilettura del programma elettorale. Invece ci siamo fermati ancora una volta alla pratica dell’annuncio” ha dichiarato Musumeci.


“E poi, signor presidente, le do un consiglio si liberi dalla fobia del costante inciucio col centrodestra. Noi non cerchiamo inciuci, lei governerà e noi controlleremo. L’unico inciucio che è stato fatto in quest’aula porta la sua firma. Non ci interessa sapere quanti sono gli assessori cuffariani della sua giunta – ha concluso – non ci interessa sapere come mai un suo assessore vuole riempire la Sicilia di centrali nucleari. Ci interessa solo sapere che lei lavorerà per la Sicilia: non le daremo tregua. Ha voluto la bicicletta? Adesso pedali”.

“Signor presidente, spero che il suo governo faccia rinnamorare i cittadini delle istituzioni. Bisogna scippare alla politica la nomina dei manager sanitari e dei dirigenti”. ha detto il portavoce dei grillini all’Ars Giancarlo Cancelleri. “È lecito che gruppo che ha vinto elezioni ambisca ad avere delle cariche, ma non bisogna parlare di inciuci ma di accordi istituzionali”.

“Quando diciamo che ci poniamo in posizioni equidistante, – aggiunge – vogliono dire che per noi è importante lavorare a stretto contatto con la maggioranza, con l’opposizione, con gli assessori per evitare che tutto si consumi in aula. A chi dice che veniamo dall’iperuranio che facciamo inciuci rispondo con un detto orientale: quando il saggio indica la luna lo stolto guarda il suo dito”.

Più critici i Popolari di Italia Domani, che per voce di Totò Cordaro, hanno ribadito la vicinanza di Crocetta a vecchi esponenti dei governi Cuffaro e Lombardo. “La nostra sarà una opposizione costruttiva, saremo critici ma daremo anche il nostro consenso quando i provvedimenti del governo ci convinceranno. Crocetta vuole essere il presidente della rivoluzione, ma si affida a Lino Leanza che è stato vice presidente di Totò Cuffaro e il grande manovratore del lombardiani. Se Crocetta vuole essere credibile, e noi gli stiamo dando credito seppur dall’opposizione, non può porre su Leanza una fiducia incondizionata”.

Il segretario del partito di Bersani in Sicilia, Giuseppe Lupo, guarda ai contenuti più che alla forma. “Sosterremo con il  massimo impegno l’attuazione del programma di governo presentato oggi in Ars dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, per rispondere all’esigenza di cambiamento e di sviluppo della nostra Regione espressa dagli elettori siciliani. Il nostro obiettivo prioritario è far uscire al più presto la Sicilia dal tunnel della crisi economica e sociale per aprire una nuova stagione di crescita e di lavoro produttivo”.

“Presidente le voglio dare un consiglio: esca dal palazzo. Lo ha già fatto, lo sta facendo.
Lei oggi è entrato in sintonia col popolo perchè è uscito dal Palazzo.  Vada negli ospedali non dai direttori generali, vada nelle scuole, nelle campagne, nelle fabbriche”. ha detto intervento in aula il capigruppo dell’Udc, Lino Leanza. Leanza ha poi dato a Crocetta un secondo consiglio: “spesso c’è la tentazione di fare da soli; qui c’e un parlamento, lavoriamo insieme, con la maggioranza e con l’opposizione. L’Udc le conferma assoluto sostegno – ha proseguito – Le faccio un appello: lavori alla pacificazione della politica, non si faccia trascinare nelle trappole”.