L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Vincenzo Corbo ha adottato, al termine dell’istruttoria della Corte dei Conti, una delibera di “Adozione misure correttive a salvaguardia della sana gestione finanziaria” dell’ente. Non si tratta di un semplice atto deliberativo deciso in via precauzionale nella gestione dei conti del comune ma dell’effetto diretto ed immediato delle conclusioni alle quali sono arrivati i giudici dello organismo di controllo contabile.
La deliberazione della sezione di controllo della Corte dei Conti della Regione Sicilia è recente ma si riferisce al Conto consuntivo 2010 strumento contabile che avrebbe dovuto essere approvato nel 2011. Così non è stato. Nel dispositivo conclusivo della Corte dei Conti il ritardo con cui si è giunti all’esitazione del Consuntivo 2010 costituisce uno e il primo dei profili di criticità rilevati e contestati all’amministrazione di Canicattì costretta a correre ai ripari.
I giudici contabili ne hanno rilevati altri non meno gravi. Tra questi anche la “Sussistenza di condizioni di ente strutturalmente deficitario per l’esercizio 2010 avendo violato 5 dei 10 parametri” assunti come base di valutazione. Il sindaco comunque sdrammatizza. “Si tratta di rilievi comuni a molte amministrazioni locali cui comunque abbiamo già posto rimedio e continueremo anche in questo 2013”. Per la Corte dei conti nella gestione contabile “le consistenti entrate straordinarie servono a coprire spese ordinarie” e “alla presenza di residui attivi non corrispondono capacità di riscossione ed entrate proprie”.
Ancora è “frequente ed elevato il riconoscimento di debiti fuori bilancio, l’utilizzo di capitoli relativi a servizi contro terzi”. In ultimo i giudici contabili rilevano “la necessità di un maggiore coordinamento dei dirigenti da parte del segretario nella gestione dei residui contabili” e soprattutto “la mancata adozione di misure di contenimento della spesa per il personale nonostante la riduzione di 6 unità dei dipendenti sono risultati in costante crescita gli oneri relativi alla contrattazione decentrata integrativa che ha fatto segnare un più 50,12 %.