Ben 173 attività commerciali su 700 presenti sul territorio hanno chiuso battenti nel corso del 2012. Queste le cifre preoccupanti che arrivano dagli uffici comunali circa le attività commerciali soggette ad autorizzazione da parte dell’ente che hanno abbassato in maniera definitiva le saracinesche entro il 31 dicembre scorso. Già nelle prime settimane del 2013 l’Ufficio Licenze, retto dal funzionario amministrativo Diego Puleri, altri titolari di licenza hanno richiesto informazioni su modalità e tempestica per consegnare le autorizzazioni.

Le attività cessate, la cui istruttoria è stata esaurita, nel corso dell’anno 2012 sono state 173 di diversa tipologia commerciali ed anche dimensioni. La distinzione operata dall’Ufficio comunale Licenze traccia la tipologia interna assunta secondo le normative generali ed il regolamento locale. Le licenze cessate nel 2012 a posto fisso della categoria alimentare sono state 12 cui se ne aggiungono altre 78 di tipologia non alimentare. A queste se ne aggiungo altre 11 qualificate come “medie strutture” cioè oltre i 400 metri quadri di superficie di vendita, 3 della tipologia “alimentare” e 8 “non alimentare”. Non va meglio sul fronte dei Bar-Caffetterie. In totale 10 esercizi hanno chiuso i battenti anche se il dato dovrebbe essere compensato da quelli che hanno iniziato l’attività.

Hanno restituito la licenza i titolari di 4 bar, 2 ristoranti e 4 caffetterie. La crisi di questi mesi non ha risparmiato neanche i commercianti che svolgevano la loro attività su aree pubbliche e quindi con investimenti iniziali di gran lunga inferiore. Ad aver abbandonato l’attività sono state 62 ditte così distinte per tipologia/zona di localizzazione: 4 nella zona largo Aosta; 23 nella zona Carlo Alberto e 35 a carattere itinerante-ambulante. Il dato assoluto confrontato con la serie degli anni precedenti fa registrare un notevole incremento che rischia di trovare una conferma tendenziale con le prime cifre del 2013. Sono al momento in corso di elaborazione i dati relativi alle attività avviate sempre nel 2012 che però non possono compensare le chiusure.

Da accertare anche quante attività abbiano solo cambiato denominazione o titolare sempre nello stesso ambito familiare. «Sono dati- commenta l’assessore allo sviluppo economico del comune di Canicattì, Vincenzo Guarneri- che comunque non compromettono il settore del commercio nella nostra città. A fronte della chiusura di ben 173 aziende, le autorizzazioni rilasciate dal nostro ente arrivano a 136. Questo ha permesso di limitare i danni. Il comune- aggiunge l’assessore allo sviluppo economico- sta elaborando una serie di iniziative per tentare di risanare un settore che risente di una crisi a livello nazionale e regionale. Ad esempio una buona opportunità potrebbe essere quella di consentire il parcheggio gratuito nelle zone blu a coloro i quali arrivano a Canicattì per effettuare acquisti e fare shopping».