“Va salutata con interesse la decisione del Parlamento prima e del governo adesso, di adottare misure per riconoscere il diritto delle imprese a incassare i crediti vantati nei confronti della pubblica amministrazione. Adesso, però, tocca agli apparati burocratici essere efficienti al massimo per garantire tempi certi e rapidi nei pagamenti. Ci sono tantissimi funzionari onesti che vanno apprezzati per il loro lavoro, ma chi si comporterà diversamente, rallentando i processi di pagamento, dovrà subire decurtazioni dallo stipendio”. Lo afferma Giuseppe Catanzaro, vicepresidente di Confindustria Sicilia e presidente provinciale dell’associazione agrigentina , commentando il decreto del governo Monti che sblocca 40 miliardi per saldare i debiti della pubblica amministrazione verso le imprese.«Come abbiamo già comunicato in precedenza, i crediti commerciali sono circa 5 miliardi e si riferiscono a quanto dovuto da tutta la pubblica amministrazione (Stato, Regione, Province, Comuni, Asp). Senza contare i mancati pagamenti delle Spa a capitale pubblico, società partecipate e controllate dagli enti locali. Il presidente Montante, proprio pochi giorni fa, anche attraverso il vostro giornale, aveva nuovamente sollecitato la politica per lo sblocco dei crediti e aveva rilanciato un nuovo allarme: senza l’accesso al credito, nei mercati depressi, le aziende sono più esposte alla criminalità organizzata che invece non ha problemi di liquidità”.












