In 8 anni il settore turistico agrigentino ha perso 24mila turisti ma “guadagnato” 270 mila pernottamenti. Sono dati “agrodolci” quelli che emergono ad analizzare i numeri in possesso dell’Osservatorio turistico della Provincia regionale di Agrigento, per gli anni che vanno dal 2005 al 2012. Statistiche, elaborate dall’Ente sulla base della raccolta censuaria su arrivi (il numero cioè di turisti che fisicamente arrivano in una struttura ricettiva) e presenze (calcolato in base al numero di notti che trascorre) che viene trasmessa obbligatoriamente dalle strutture ricettive riconosciute sono obbligate a trasmettere. Discorso a parte invece per Agrigento e Sciacca, dato che questi dati sono raccolti dal servizio turistico regionale e mensilmente trasmessi all’Osservatorio che provvede alla loro aggregazione e alla loro validazione.
I numeri parlano chiaro: siamo passati dai 394.295 arrivi (con 1.038.830 presenze) del 2005 ai 372.963 arrivi del 2012 ( con però 1.300.906 presenti), con evidenti flessioni nel corso degli anni. Se il trend degli arrivi è stato altalenante (409.434 nel 2006, 394.222 nel 2007, 360.505 nel 2008, 406.995 nel 2010, 373.291 nel 2011 e 372.963 nel 2012), la crescita delle presenze è stata più o meno regolare tra il 2006 e il 2008 (1.068.223 nel 2006, 1.068.902 nel 2007, 1.006.702 nel 2008), l’esplosione si è registrata nel 2009, superando per la prima volta la quota un milione e trecentomila (1.325.615), con una lieve flessione nel 2010 (1.320.123) e una nuova risalita nel 2011 (1.331.072), e la ridiscesa lo scorso anno sotto quota 1.300.000.
Distinguendo poi tra turisti italiani e stranieri, emerge che in otto anni sono questi ultimi ad aver iniziato a rimanere più a lungo sul nostro territorio. La presenza “d’oltralpe” è cresciuta infatti quasi di 200mila unità, passando dai 333.709 del 2005 ai 516.061 dello scorso anno, mentre è crollata la presenza dei nostri connazionali. Dopo una impennata tra il 2005 e il 2009 (da 705.121 a 964.888), siamo adesso scesi a 784.845.
Quanto si è perso con gli italiani, insomma, lo abbiamo recuperato con gli stranieri, complice probabilmente la crisi che ha attanagliato, economicamente e psicologicamente, il nostro paese. I dati, tra l’altro, risentono sicuramente della crescita e soprattutto della maggiore diffusione territoriale dei b&b, letteralmente esplosi nella nostra provincia negli ultimi anni. La Provincia non fornisce sul proprio portale del turismo il numero esatto, ma possiamo ad esempio citare i numeri per gli anni 2005 e 2012. Otto anni fa gli alberghi contarono 200.970 arrivi e 650.228 presenze di italiani e 167.036 arrivi e 307.638 presenze di stranieri, mentre gli arrivi presso quelle che l’Ente cataloga come “altre strutture ricettive” erano 17.209 per gli italiani e 9.080 per gli stranieri. Nel 2012 gli alberghi hanno perso in arrivi ma hanno aumentato le presenze: 166.080 arrivi e 682.259 presenze per gli italiani, 154.553 arrivi e 447.397 presenze per gli stranieri. Sono invece “lievitate” le presenze presso le altre strutture ricettive, con 27.315 arrivi di italiani e 25.015 di stranieri.
I dati, attualmente, sono abbastanza incoraggianti anche per il 2013. Se parliamo solo dei numeri già validati dall’Osservatorio, fino al mese di maggio sono stati ospitati presso strutture ricettive 112.512 turisti contro i 114.363 dello scorso anno. Con un monte complessivo di 276.603 presenze, contro i 284.277 dello scorso anno, anche se, dicono dalla Provincia, a giugno vi è stato un incremento del 3.35% rispetto allo scorso anno.
Gioacchino Schicchi












